Succo concentrato ricavato da materia vegetale o animale. L’estratto di carne è ottenuto dalla carne muscolare bovina, liberata dalle sostanze albuminoidi coagulabili e dai grassi; l’estratto di lievito da lieviti attivi; l’estratto per brodo dall’idrolisi di proteine di origine animale, vegetale o del latte. I brodi concentrati di carne o di lievito si differenziano dai corrispondenti estratti per un maggior contenuto di acqua e per la maggiore percentuale di cloruro sodico ed eventualmente di sostanze grasse.
I dadi per brodo o per condimento sono ottenuti esclusivamente per essiccazione degli estratti di carne bovina o di lievito o per brodo e possono contenere, come sostanze aggiunte, grasso, sale, sostanze aromatizzanti e droghe. I preparati per brodo con aggiunta di grassi sono estratti (di carne, di lievito, per brodo) addizionati di grasso idrogenato (in misura non superiore al 20%), di cloruro di sodio ed eventualmente di verdure essiccate e di droghe.
I preparati per brodo e condimento a base di glutammato sono ottenuti dai corrispondenti estratti o da brodi concentrati per aggiunta di sali dell’acido glutammico; è consentita l’aggiunta di verdure essiccate, di droghe, di grassi idrogenati, di formaggi, di zuccheri oltre al sale.
Preparati farmaceutici ottenuti dalla evaporazione parziale o totale di succhi vegetali o di soluzioni risultanti dal trattamento di una sostanza vegetale o animale con un liquido (acqua, alcol, etere ecc.) capace di discioglierne, e quindi estrarne, i principi attivi. Si possono avere estratti di radici, foglie, frutti, cortecce ecc. Si possono dividere in base al tipo di solvente usato per l’estrazione o in base al loro aspetto; nel primo caso si distinguono: gli estratti acquosi, quelli preparati con acqua distillata; gli estratti idroalcolici, preparati con alcol diluito od ottenuti dall’estrazione effettuata prima con acqua e successivamente con alcol; gli estratti eterei, ottenuti estraendo con etere e concentrando la soluzione ecc. In casi speciali si usano come solventi l’aceto, il vino, l’acido acetico, l’acido cloridrico ecc.
In base alla consistenza, gli estratti si possono distinguere in secchi, molli o liquidi. Gli estratti secchi si ottengono evaporando completamente il solvente usato nell’estrazione, così da avere un residuo polverizzabile; talora gli estratti secchi si preparano da quelli fluidi inglobandovi sostanze polverulente, medicamentose o no (lattosio, amido ecc.). Gli estratti molli si hanno evaporando solo in parte il solvente così che acquistino all’incirca la consistenza del miele. Gli estratti liquidi o fluidi sono soluzioni con tutti i principi attivi (di azione terapeutica sia principale sia coadiuvante) della pianta; la farmacopea ufficiale prescrive che 1 g di estratto contenga i principi solubili di 1 g di pianta essiccata all’aria; possono essere preparati con acqua o con alcol diluito addizionato di tutte le sostanze (acide o alcaline) atte a favorire il solubilizzarsi dei principi attivi, la precipitazione di sostanze tanniche, la sicura conservabilità ecc.
Moltissimi sono gli estratti medicinali usati in pratica nelle varie forme (aloe, altea, belladonna, camomilla, china, cola, digitale, genziana, noce vomica, oppio, poligala, rabarbaro, valeriana ecc.). In medicina sono largamente usati anche estratti di organi animali (timo, tiroide, corpo luteo, cervello, fegato, rene ecc.), che si ottengono da organi prelevati da animali appena uccisi, per estrazione o macerazione con acqua, glicerina, alcol, etere ecc.