talco Minerale incolore, biancastro, bruno o verdognolo; è fillosilicato di magnesio, Mg3(OH)2Si4O10, monoclino. Si rinviene in lamine flessibili e facilmente sfaldabili, a contorno pseudoesagonale, riunite in aggregati scagliosi, a rosetta o compatti, untuosi al tatto. Ha densità pari a 2,7 g/cm3 e durezza 1 nella scala Mohs. Non si presenta mai in cristalli distinti. È un minerale di origine secondaria presente nelle rocce eruttive e tipico nelle metamorfiche di cui sovente è il componente principale (talcoscisti). La genesi dei suoi giacimenti è varia: è dovuta a metamorfismo regionale di rocce basiche, dolomie silicee e calcari dolomitici, a silicati magnesiaci, per azione di acque, meteoriche o magmatiche, su rocce ultrabasiche e per metamorfismo di contatto tra magma granitico e roccia dolomitica. È stato rinvenuto in Italia a Traversella, Val Malenco, Val Chisone, Val Germanasca ecc. Particolarmente importanti i giacimenti di Kraubath (Stiria), Zillertal (Tirolo) e di molte altre località.
Ha molteplici impieghi in campo industriale: è usato come lubrificante secco, come refrattario, in cosmetica, nell’industria della carta, dei saponi, delle vernici ecc. Talcosi Pneumoconiosi da talco. Colpisce i minatori addetti all’estrazione del minerale e i lavoratori delle industrie che lo impiegano. È dovuta all’inalazione del t. o delle polveri del minerale di t. e si manifesta con bronchite, dispnea ed enfisema.