(o tèta) Ottava lettera dell’alfabeto greco (minuscolo ϑ, maiuscolo Θ): era in origine il fonema consonantico dentale occlusivo aspirato ‹th›, trasformatosi poi, intorno all’inizio dell’era cristiana, in dentale fricativo. Negli adattamenti latini di parole greche, il theta è reso col digramma th. fisica Mesone ϑ: originaria denominazione del mesone K nel decadimento in due pioni. matematica Funzioni ϑ Particolari funzioni ellittiche di due variabili v, t; si distinguono in 4 tipi indicati tradizionalmente coi simboli ϑ1, ϑ2, ϑ3, ϑ4. Le funzioni ϑ2 e ϑ3 sono definite dalle serie
ϑ2(v, t) =
∞
2 ∑ exp[−(2n+1)2π2t/4] cos[(2n+1)πv],
n=0
∞
ϑ3(v, t) = 1 + 2 ∑ exp[−n2π2t] cos(2nπv),
n=0
mentre ϑ1 e ϑ4 si riconducono a ϑ2 e ϑ3 attraverso le relazioni
ϑ1(v, t) = − ϑ2(v + 1/2, t),
ϑ4(v, t) = ϑ3(v + 1/2, t).
Tutti i tipi di funzioni ϑ risolvono l’equazione differenziale
∂2ϑ ∂ϑ
−−− − 4 −−− = 0.
∂v2 ∂t
Ogni funzione ellittica si può ricondurre a un rapporto tra due funzioni ϑ, e ciò è di notevole importanza pratica perché le serie che esprimono le funzioni ϑ hanno una convergenza molto rapida.
Le funzioni ϑ sono state introdotte da C.G. Jacobi e si incontrano, per es., nel problema della propagazione di correnti elettriche in un cavo. Tipi più generali di funzioni ϑ sono stati considerati da K. Weierstrass, B. Riemann e altri; esse hanno varie applicazioni, per es., in alcune questioni di geometria algebrica.