Nome di tre sovrani assiri, dei quali i più importanti sono il primo e il terzo. Tiglatpileser I (1112-1074 a. C.) pose le basi della grande espansione del Nuovo Impero assiro, con una serie di campagne vittoriose: a nord mosse contro i Nairi; a ovest contro i Moschei e gli Aramei, giungendo fino al Mediterraneo, dove ricevette il tributo delle città fenicie: a sud combatté contro il re di Babilonia Marduk-nādin-akhkhē, conquistandone la capitale e annettendone lo stato. Le imprese di questo re sono narrate nelle iscrizioni incise sui prismi da lui posti nelle fondamenta del tempio di Anū e Adad ad Assur. Tiglatpileser III (745-727 a. C.) fu uno dei più grandi sovrani d'Assiria: salito al trono dopo un periodo di decadenza, ristabilì la potenza dell'Impero, vincendo a nord lo stato urarteo di Sardur III e portando le sue armate vittoriose in Anatolia, in Siria e Palestina, dove conquistò Damasco (732 a. C.) e sottomise a tributo tutti i piccoli stati locali; inaugurò una politica molto abile nei confronti dello stato babilonese, di cui si fece nominare sovrano col nome di Pūlu dopo la morte di Nabonassar re di Babilonia, attuando così l'unione dell'Assiria e della Babilonia nella persona di un monarca, che d'altronde adottò due nomi diversi per i due stati; anche la Media fu sottoposta a tributo. Una caratteristica delle imprese belliche di T. III fu il largo uso delle deportazioni in massa delle popolazioni vinte. Tra i provvedimenti della politica interna va ricordata l'abolizione dei privilegi fiscali delle città di Assur e Ḥarrān.