(arabo Tū´nus o Tū´nis; fr. Tunis) Città capitale della Tunisia (2.290.777 ab. nel 2017) e capoluogo dell’omonimo governatorato che coincide sostanzialmente con l’area coperta dall’agglomerazione urbana (346 km2). Sorge sull’istmo che separa il cosiddetto Lago di T. (in realtà una laguna che forma la parte più interna del golfo omonimo) dallo stagno salato (sabkha) di Sedjoumi. Un canale rettilineo di 10 km percorre la laguna dal porto di T. a quello di La Goulette, ubicato dove la laguna stessa comunica con il mare aperto. Il clima è spiccatamente mediterraneo (temperatura media di luglio 27°C, di gennaio 10 °C; piovosità media annua 420 mm). T. è l’unica vera metropoli tunisina e il più importante centro culturale, commerciale, finanziario e industriale (chimica, alimentari, metallurgia) del paese. Il porto è il maggiore della Tunisia per traffico passeggeri e traffico merci, mentre quello di La Goulette svolge in prevalenza funzioni pescherecce e di esportazione di minerali.
Già esistente almeno dal 4° sec. a.C., T. acquistò importanza solo dopo la conquista araba (695). La maggior floridezza si ebbe nel 13°-14° sec., sotto i sultani Hafsidi successori degli Almohadi. Durante l’ottava crociata fu a lungo e inutilmente assediata da Luigi IX re di Francia (1270) e, alla morte di questo, dal figlio Filippo che finì per accordarsi con il sultano (trattato di T.). Caduta nel 1534 in mano a Khair ad-Dīn Barbarossa, nel 1535 fu conquistata da Carlo V che pose di nuovo sul trono il sultano hafside sotto il suo protettorato. T., occupata nuovamente dai Turchi, venne ripresa da don Giovanni d’Austria nel 1573 ma fu definitivamente riconquistata dagli Ottomani nel 1574. Alla fine del 16° sec. il governo effettivo passò ai capi dei Giannizzeri (dey e bey), assistiti da un consiglio (o dīwān) di ufficiali delle milizie e dei corsari. La città ebbe nuova vita dall’inizio del 19° sec. con l’affluenza d’immigranti dall’Europa: Ebrei di Livorno, Maltesi, Italiani. Durante la Seconda guerra mondiale fu occupata (novembre 1942 - maggio 1943) da Italiani e Tedeschi.
Il cuore di T. è costituito dalla medina, la città araba, formata da vie strette e tortuose convergenti ai tradizionali mercati coperti (suk) e ricca di importanti esempi di architettura islamica tra i quali la grande moschea dell’8° sec. (al-Zaytūna); altri interessanti edifici risalgono alla dominazione turca, come il Palazzo del Bardo, sede di museo, e quello della Manuba. La città europea si è sviluppata all’esterno di quella araba, specie in direzione est verso la laguna, con vie e viali larghi a maglie piuttosto regolari. Tra edifici vernacolari e invasioni coloniali, a partire dagli anni 1970 emergono architetture religiose, istituzionali e a destinazione turistica, connotate da eclettismi evocativi di stilemi orientali, da forme simboliche (Hotel du Lac, R. Contigiani) o da riferimenti desunti dallo stile internazionale (Hotel Africa).
Golfo di T. Golfo del Mediterraneo, nelle coste dell’Africa settentrionale, a 10° long. E e 36° lat. N, fra Capo Farina e Capo Bon. Ospita i porti di La Goulette e La Marsa. Nella concavità del golfo si trovava Cartagine.