Filantropo e archeologo (Canea, Creta, 1889 - Roma 1963). Figura dotata di un vasto novero di interessi, accanto a importanti scoperte archeologiche si occupò in vario modo del Meridione d'Italia e promosse diverse iniziative attraverso la fondazione di pubblicazioni specializzate. Fu presidente della Croce Rossa Italiana.
Fu uno dei principali promotori dell'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia (1910), un tempo presieduta da L. Franchetti e quindi da lui stesso. Si dedicò alla fondazione di asili, scuole, biblioteche, cooperative, ecc. Promosse nel 1921 la società Magna Grecia che, sotto la presidenza di P. Orsi sino al 1935, poi sotto la sua, condusse molti scavi, pubblicando Atti e Memorie (dal 1927). A P. Zancani Montuoro e a lui si deve la scoperta dell'Heràion alla foce del Sele (1932), su cui i due scopritori hanno pubblicato un'opera in 4 volumi (1951-54). Volontario e ferito nella prima guerra mondiale, Z. B. si adoperò a favore delle popolazioni oppresse con la rivista La Voce dei popoli e la collezione Giovine Europa da lui diretta con lo pseudonimo di Giorgio d'Acandia, redigendo il volume sulla Questione polacca (1916); distribuì soccorsi in Russia (1922); creò il villaggio di Nor Arax (Bari) per i profughi armeni; fondò la Collezione Meridionale, pubblicandovi vari volumi sulla questione meridionale e su vari aspetti (economici, sociali, artistici) del Mezzogiorno. Nel 1944 fu nominato presidente della Croce Rossa Italiana, che organizzò (La Croce Rossa, 1944-47, 1947). Nel 1947 socio corrispondente dei Lincei, nel 1952 divenne senatore a vita. Fu anche presidente dell'associazione Italia nostra, per la tutela del patrimonio artistico e naturale. Tra gli scritti meridionalistici: Il martirio della scuola in Calabria (1925); Inchiesta sulla Basilicata (1926); Tra la perduta gente (1959). Diresse l'Archivio storico per la Calabria e la Lucania, fondato da P. Orsi nel 1931. Istituì a Roma la biblioteca "Giustino Fortunato" di studi meridionalistici.