Ungheria
Sulle rive del Danubio
Con una tradizione imperiale alle spalle e una lunga storia di Stato nazionale, l’Ungheria occupa una posizione fondamentale nella Mitteleuropa, sia dal punto di vista geografico sia da quello storico e politico. Il recente ingresso nell’Unione europea restituisce al paese il ruolo che gli è proprio, di cerniera tra mondo slavo e mondo germanico, e lo spinge verso lo sviluppo sociale ed economico
L’ampia Pianura Pannonica, orlata a nord da alture che superano di pochissimo i 1.000 m, costituisce il territorio ungherese e si estende anche oltre i confini politici, soprattutto verso sud, in Croazia e in Serbia, e verso est, in Romania. La pianura è, nel suo insieme, circondata da rilievi e quindi rimane isolata dai flussi di aria umida e tiepida che provengono dal Mediterraneo. Di conseguenza, il clima dell’Ungheria è continentale e poco umido: la vegetazione spontanea prevalente è un particolare tipo di steppa (la puszta), che lascia posto a boschi sulle alture e nelle aree più umide. Queste sono rappresentate in primo luogo dai corsi dei fiumi: il Danubio e il Tibisco, che tagliano da nord a sud tutto il paese, e la Drava, che ne segna il confine sudoccidentale; e poi da paludi e laghi, tra cui il grande Lago Balaton.
Nella Pianura Pannonica nel Medioevo si insediarono gli Ungheresi o Magiari. Provenienti dalla Siberia occidentale, non parlavano una lingua del gruppo indoeuropeo, e si fusero con gli Slavi e con popoli latinizzati già stanziati, dando luogo a una cultura originale che entrò presto in contatto con quella austriaca.
Sia pure a fasi alterne nel corso della sua storia, l’Ungheria ha costituito un tipico paese mitteleuropeo e il recente ingresso nell’Unione europea ha rinsaldato rapporti secolari.
La popolazione ungherese da decenni è in leggero e costante calo. Si tratta del caso forse più vistoso di transizione demografica: il totale degli abitanti non diminuisce in conseguenza dell’emigrazione, ma di un numero di nascite troppo scarso per pareggiare le morti. Fuori dei confini dello Stato, poi, vivono circa altri tre milioni di Ungheresi: in Romania, in Slovacchia, in Serbia.
La distribuzione territoriale della popolazione non è molto equilibrata; quasi un quarto del totale vive nella capitale Budapest, mentre le altre città sono molto meno popolose: Debrecen supera appena i 200.000 abitanti, Miskolc, Seghedino (Szeged) e Pécs sono abbastanza al di sotto.
Molti sono i piccoli centri urbani e i villaggi rurali, anche a causa della struttura economica del paese. L’Ungheria ha conosciuto infatti uno sviluppo industriale (nel settore metallurgico, meccanico, chimico, tessile) nei centri urbani principali, dove si stanno affermando anche le attività del terziario moderno, ma l’agricoltura continua ad avere grande spazio (cereali, girasole, vite).
Assai importante è diventato anche il turismo, che nei molti monumenti e nelle raccolte d’arte ungheresi, oltre che nei bei paesaggi naturali, trova forti motivi di attrazione. Dopo l’apertura delle frontiere negli anni Novanta, e soprattutto dopo l’ingresso nell’Unione europea, il turismo in Ungheria è diventato un fenomeno imponente. Il paese ha buone infrastrutture di comunicazione – si può anche navigare su tutto il Danubio e su buona parte del Tibisco –, una popolazione scolarizzata, grandi tradizioni universitarie: condizioni che gli consentono di svilupparsi velocemente, nonostante il permanere di seri squilibri socio-economici.