Prodotto a struttura in parte vetrosa e in parte cristallina, che accoppia le proprietà dei materiali vetrosi e di quelli ceramici. Le v. si preparano e si foggiano come i vetri, con aggiunta però di agenti della nucleazione (oro, argento, rame, platino, anidride fosforica, biossido di zirconio, biossido di titanio), che precipitano sotto forma di cristalli submicroscopici al momento del raffreddamento; lo sviluppo della fase cristallina si realizza successivamente sottoponendo i manufatti a trattamenti termici capaci di provocare l’ingrossamento dei numerosi germi di cristallizzazione. La fase cristallina che si sviluppa (dal 50 al 90% in volume) dipende dalla composizione del vetro e determina largamente le proprietà finali del prodotto. Così, in vetri contenenti SiO2, Al2O3, Li2O, la fase cristallina che si forma è costituita da β-spodumene e β-encriptite, che conferiscono al prodotto una spiccata inerzia chimica e basso coefficiente di dilatazione, così da poter resistere a sbalzi anche bruschi di temperatura; alcune v., ottenute da vetri a base di SiO2, Na2O, Al2O3, TiO2, presentano basse perdite dielettriche ad alta frequenza e ad alta temperatura. Si hanno v. sia trasparenti sia opaline.