Giurista e uomo politico italiano (Palermo 1860 - Roma 1952). Insigne giurista e politico italiano, ha insegnato diritto costituzionale e diritto amministrativo nelle univ. di Messina, di Modena, di Palermo, e di Roma. Fu il fondatore della scuola italiana di diritto pubblico ed ha iniziato a partecipare attivamente alla vita politica dal 1897: ministro della pubblica istruzione (1903-05), di grazia e giustizia (1907-09; 1914-16) e dell’interno (1916-17); presidente del consiglio (1917-19) e della camera (1919-20); assunse l’incarico di presidente della commissione degli affari esteri e della commissione speciale per l’esame delle modifiche al d.lgs. lgt. n 151/1944, relativo alla «scelta delle forme istituzionali»; fu eletto deputato all’assemblea costituente (1946-47) e divenne senatore di diritto durante la prima legislatura repubblicana. Fondò a Palermo l’Archivio di diritto pubblico che successivamente fu chiamata Rivista di diritto pubblico.
Ha dato contributi profondamente innovativi alla scienza giuridica; curò la stesura del Primo trattato completo di diritto amministrativo (1897-1925), in cui furono inclusi i contributi degli autori più autorevoli della materia. In particolare, nell’opera è esposto il cosiddetto «metodo descrittivo» che indica i principi dell’organizzazione e dell’attività amministrativa ed esamina le finalità dell’amministrazione.
Tra le sue opere principali, si segnalano: Diritto amministrativo e scienza dell’amministrazione (1887); Teoria giuridica delle guarentigie della libertà (1888); I criteri tecnici per la ricostruzione del diritto pubblico (1889); Principi di diritto costituzionale (1889, 1931); Principi di diritto amministrativo (1890; 1952); La giustizia amministrativa, (1901); Lezioni di diritto costituzionale (1928); Diritto pubblico generale; scritti vari coordinati in sistema (1940).