(lat. Volci) Antica città etrusca, a NO di Tarquinia, collegata alla Via Aurelia. Frequentata sin da epoca protovillanoviana, fu fiorente in età villanoviana e, soprattutto, tra il 7° e 5° sec. a.C. Vinta dai Romani nel 280 a.C., fu privata di parte del territorio, in cui nel 273 fu fondata Cosa. Del centro etrusco rimangono i resti della cinta muraria (5°-4° sec. a.C.) e di un imponente tempio (4° sec. a.C.), oltre a una serie di opere di drenaggio e raccolta delle acque (cisterne, gallerie, pozzi). All’età romana sono riferibili il Ponte Rotto e il Ponte dell’Abbadia, oltre ai resti di un acquedotto e di alcuni edifici pubblici e privati, fra i quali si segnala una grande domus con mosaici pavimentali. Nei dintorni di V. erano le necropoli (Poggio Maremma, Osteria, Cavalupo, Ponte Rotto, Polledrara). Tra le tombe, la Cuccumella, un monumentale tumulo della prima metà del 6° sec. a.C., e la tomba François, con ricca decorazione pittorica che riproduce soggetti derivati dal mito greco e scene di carattere storico, databile alla seconda metà del 4° sec. a.C. I corredi funerari attestano l’apertura a contatti e scambi con culture esterne (soprattutto con quella greca) e documentano la straordinaria vitalità dell’artigianato artistico locale (bronzistica, ceramica), ma anche della scultura funeraria e della glittica.