Filosofo (Ann Arbor 1912 - Pittsburgh 1989), figlio di Roy Wood, prof. nell'univ. di Pittsburgh. Sensibile sia alle suggestioni pragmatistiche sia a quelle neopositivistiche, la riflessione di S. si segnala tuttavia per autonomia e originalità. Tra i più influenti filosofi analitici (insieme con W. V. O. Quine e N. Goodman), ha messo in discussione il "mito del dato", opponendosi alle teorie fenomenistiche della conoscenza e alle epistemologie riduzionistiche e sottolineando per contro l'immanenza delle categorie linguistiche e interpretative all'esperienza sensibile. Di rilievo anche le sue riflessioni sull'intenzionalità e sul concetto di persona, volte all'elaborazione di una filosofia della mente antifisicalistica anche se non dualistica. Tra le opere: Science, perception, and reality (1963); Philosophical perspectives (1967); Science and metaphysics: variations on kantian themes (1974); Essays in philosophy and its history (1974). Sulla filosofia di S. è stato pubblicato il volume di saggi critici The philosophy of Wilfrid Sellars (a cura di J. C. Pitt, 1978).