venire
v. intr. [lat. vĕnire] (pres. indic. vèngo [ant. o poet. vègno], vièni, viène [poet. ant. vène], veniamo [ant. vegnamo], venite, vèngono [ant. o poet. vègnono]; pres. cong. vènga [ant. o poet. [...] dell’uso ant.: tu hai molto a lodare Idio che quel caso ti venne che tu cadesti né potesti poi in casa rientrare (Boccaccio); ma vive in espressioni come se viene che un giorno tu ci ripensi ...; di qui viene che spesso ..., e sim. Soltanto dell’uso ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] qualche cosa, essergliene grato (v. grado2): di ciò che iersera vi fu fatto, so io grado alla fortuna più che a voi (Boccaccio). 10. Con uso intr.: a. Aver sapore (conforme all’originario sign. latino), e anche aver odore di: sa d’aceto questo vino ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della [...] e nove L’anime da’ lor corpi pellegrine (Petrarca); non con quegli visi che io soleva, ma con una v. orribile (Boccaccio); Con lei va Gentilezza in v. umana (Poliziano); Sfidò alla giostra Ricciardetto, ch’era Dinanzi, e vista avea di guerrier franco ...
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mano
s. f. [lat. manus -us] (pl. le mani; pop. in alcune regioni d’Italia le mane, con un sing. mana; ant. e dial. le mano [continuazione del plur. lat. manus]. Il sing. può troncarsi anche nell’uso [...] m. manca (o a sinistra; meno com. a m. sinistra); dovendo a man destra tenere, si misero per una via a sinistra (Boccaccio); l’occhio intorno invio; E veggio ad ogne man grande campagna (Dante); cedere la m., far passare a destra altra persona con la ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] ); sono io, per quello che infino a qui ho fatto, a tal venuto che io non posso fare né poco né molto (Boccaccio); anche in frasi esclamative: a t. dunque siam giunti, a t. siamo condotti! c. Correlativo a quale, in comparazioni: mi sono sempre ...
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dònna s. f. [lat. dŏmĭna «signora, padrona», lat. volg. dŏmna]. – 1. a. Nella specie umana, l’individuo di sesso femminile, soprattutto dal momento in cui abbia raggiunto la maturità anatomica e quindi [...] e che aveva domina in latino; nei sec. 13° e 14° donna è il femm. corrispondente a signore): fattosi innanzi, disse: – Signori e donne, come voi sapete ... (Boccaccio); quindi anche padrona: io t’avrò sempre cara, e sempre ... sarai d. della casa mia ...
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si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] per la sua forma e sì per la sua rozzezza e sì per la nobiltà e richezza del padre, quasi noto a ciascun del paese (Boccaccio). E così come oggi spesso si usa (invece di sia ... sia), anche sia ... che, così in passato si disse sì ... che: di libri ...
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raccogliere
raccògliere (ant. e poet. raccòrre) v. tr. [der. di cogliere, col pref. ra-] (coniug. come cogliere). – 1. Sollevare, prendere o riprendere da terra cosa o persona: il cappel lordo e il vano [...] prega, sì che fida ancella Possa in ogni fortuna a te raccorsi (T. Tasso); o ritirarsi: ciascuno alla sua camera si raccolse (Boccaccio). d. letter. Accogliere, ricevere in sé o presso di sé: al ciel, che ... ha in sé raccolto Lo spirto da le belle ...
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famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso [...] servizio o al seguito di una casa o di una persona: teneva costui, sì come nobile uomo e ricco, molta f. e cani (Boccaccio); le mancie che si dovranno lasciare alla f. de’ miei ospiti (Leopardi); morto lui, il nuovo padrone, dando lo sfratto a tutta ...
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rispètto (ant. respètto) s. m. [lat. respĕctus -us «il guardare all’indietro; stima, rispetto»]. – 1. a. Sentimento e atteggiamento di riguardo, di stima e di deferenza, devota e spesso affettuosa, verso [...] con respetti e pazienzia (Machiavelli); indugio: ond’essa senz’altro rispetto, In abito quale era mansueta, Là s’appressò per entrar (Boccaccio). b. Riserva, spec. nelle locuz. per r., di r.: trecento ... avea nitidi e pronti Destrier di fazïone e di ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...