lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] lume spento (Dante); alla più vicina [chiesa] le più volte il portavano, dietro a quatro o a sei cherici con poco lume (Boccaccio). Modi proverbiali fig.: tenere, reggere il l., lo stesso che reggere il moccolo o la candela (v. candela, n. 1), e meno ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli [...] in fiorentin volgare e in prosa scritte per me sono ..., ma ancora in istilo umilissimo e rimesso quanto il più si possono (Boccaccio); con riferimento per lo più a scrittori moderni, o anche a scriventi o parlanti in genere (per cui uno stile si può ...
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infermeria
infermerìa s. f. [der. di infermo]. – 1. a. Locale, o complesso di locali, che negli edifici per abitazione collettiva (collegi, conventi, ospizî, caserme, prigioni), o nelle navi, serve per [...] . Stanza, in genere, dove è curato un infermo: messer, poi che voi ben vi sentite, tempo è d’uscire d’i. (Boccaccio). 2. ant. Malattia, infermità, e più spec. epidemia, contagio: con l’altro essercito di cristian si congiunse. Nel quale ... cominciò ...
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lungi
(ant. lunge) avv. [lat. lŏnge, avv. di lŏngus «lungo»], letter. – 1. Lontano, discosto, con valore locale e più raramente temporale: il lido era poco l.; Il dì s’appressa, e non pote esser lunge [...] lungi al percuoter de l’onde (Dante); la notte obscura il sopraprese di lungi dal castello presso a un miglio (Boccaccio); Perì d’Itaca lunge il suo padrone (Pindemonte). Con questa funzione, è di uso abbastanza comune soprattutto in espressioni fig ...
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stillare
v. tr. e intr. [dal lat. stillare, der. di stilla «stilla»]. – 1. tr., letter. a. Estrarre o ricavare un liquido goccia a goccia, mediante distillazione o filtrazione: fattesi venire erbe e [...] , o per infusione e decantazione: ti farò fare una certa bevanda stillata molto buona ... che in tre mattine risolverà ogni cosa (Boccaccio); le labbra e il mento sono appiccicose di miele stillato (Slataper). Non com. come s. m., brodo concentrato ...
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costumare
v. tr. e intr. [der. di costume] (aus. avere), non com. – 1. Come trans. e con reggenza infinitiva, avere per costume, esser solito fare qualche cosa: un tempo gli uomini costumavano portar [...] questo stile di arredamento non costuma più. 2. intr., ant. Frequentare, praticare: costumando egli alla corte delle donne predette (Boccaccio); i buoni costumano volentieri co’ buoni (G. Gozzi). 3. tr., ant. a. Assuefare: Sì lungiamente m’ha tenuto ...
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sciogliere
sciògliere (pop. o letter. sciòrre) v. tr. [lat. exsolvĕre, comp di ex- e solvĕre «slegare, sciogliere»] (io sciòlgo, tu sciògli, ecc.; pass. rem. sciòlsi, sciogliésti, ecc.; fut. scioglierò, [...] un sacco (o la bocca di un sacco); poi, sciogliendo le balle, tutte, fuor che due ... piene le trovò di capecchio (Boccaccio); fra Galdino, levatasi di nuovo la bisaccia, la metteva giù, e ne scioglieva la bocca, per introdurvi l’abbondante elemosina ...
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cittadino2
cittadino2 s. m. (f. -a) [uso sostantivato dell’agg.]. – 1. a. Chiunque abita in città o risiede in una determinata città: i c. di Venezia, di Palermo; c. operosi, pacifici, tranquilli; spesso [...] (Dante). c. Anticam., con senso più ampio, abitante in genere: d’ogni altro ricchissimo c. che allora si sapesse in Italia (Boccaccio); Poi ch’Amor femmi un cittadin de’ boschi (Petrarca); si compiea l’anno che questa donna era fatta de li c. di ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] belligeranti, a contendenti, a persone in contrasto, e sim.: lungamente con danno di ciascuna delle p. in tal guisa combatterono (Boccaccio); per sapere chi ha ragione bisogna sentire l’una e l’altra parte. Nel gioco del golf, ciascun giocatore o ...
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rispetto
rispètto (ant. respètto) s. m. [lat. respĕctus -us «il guardare all’indietro; stima, rispetto»]. – 1. a. Sentimento e atteggiamento di riguardo, di stima e di deferenza, devota e spesso affettuosa, [...] con respetti e pazienzia (Machiavelli); indugio: ond’essa senz’altro rispetto, In abito quale era mansueta, Là s’appressò per entrar (Boccaccio). b. Riserva, spec. nelle locuz. per r., di r.: trecento ... avea nitidi e pronti Destrier di fazïone e di ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...