fante2
fante2 s. m. [per aferesi da infante1]. – 1. Soldato di fanteria (ant. f. a piedi): i f. d’Italia; li fanti Ch’uscivan patteggiati di Caprona (Dante); una divisione di diecimila fanti. 2. Figura [...] Bambino (cfr. infante1), e uomo in genere: E sallo in Campagnatico ogne f. (Dante); parendogli essere un bel f. della persona (Boccaccio). Questo sign. resta ancor oggi in alcune locuz. e proverbî: bisogno fa buon f.; scherza coi f. e lascia stare i ...
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matto1
matto1 agg. e s. m. (f. -a) [forse lat. tardo mattus, matus «ubriaco»]. – 1. a. ant. Stupido, stolto: così m. come egli è, senza alcuna cagione è ... fuori d’ogni misura geloso di me (Boccaccio). [...] ., la piuma minuta degli uccelli: avendol già tutto unto di mele [= miele] e empiuto di sopra di penna matta ... (Boccaccio); carne m., locuz. con cui si indicano popolarmente escrescenze carnose varie, come porri, verruche, nèi (e analogam., peli m ...
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discorrere
discórrere v. intr. [dal lat. discurrĕre («correre qua e là», poi fig.), comp. di dis-1 e currĕre «correre»] (coniug. come correre; aus. essere nel sign. 1, avere nel sign. 2). – 1. letter. [...] di scorrere verso un luogo (detto di liquidi), e di derivare: da questo ... discorse uno uso quasi davanti mai non udito (Boccaccio). 2. a. Parlare ragionatamente su qualche argomento, svolgendo una serie d’idee (ma in modo piano e pacato, non con la ...
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ristare1
ristare1 v. intr. [allotropo pop. di restare] (coniug. come stare: io ristò, ecc.; aus. essere), letter. o raro. – Cessare di muoversi, fermarsi o sostare, trattenersi: messasi la via tra’ piedi [...] da (meno spesso di, finché), non cessare di: il buono uomo non era ancora ristato di picchiare, che la moglie rispose (Boccaccio); non ristavo finché la cosa non era chiara a tutti (F. De Sanctis); non ristette di insistere finché non ottenne il suo ...
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timido
tìmido agg. [dal lat. timĭdus, der. di timere «temere»]. – 1. a. Facile a impaurirsi, che ha e dimostra scarso coraggio, riferito a persone e ad animali: una t. fanciulla; [la natura] ci ha fatte [...] io più t. allo scoscio (Dante); Nastagio ... tutto t. divenuto e quasi non avendo pelo addosso che arricciato non fosse (Boccaccio); il Tonante Più adirate le folgori abbandona Su la t. terra (Foscolo). ◆ Dim. timidétto: e l’altre [pecorelle] stanno ...
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mente
ménte s. f. [lat. mens mĕntis, affine al lat. meminisse e al gr. μιμνήσκω «ricordare»]. – 1. Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in partic. quelle [...] lo sguardo su qualcosa, osservare con attenzione: mi ponete m. se io ho segno alcuno per tutta la persona di battitura (Boccaccio). Avere m. a una cosa, pensarci, prendersene cura, provvedervi: debbo avere sempre la m. a mille cose. Non com., dare m ...
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discreto
discréto agg. [dal lat. discretus, part. pass. di discernĕre «discernere»]. – 1. letter. ant. a. Che ha discrezione, cioè capacità di discernimento: appo coloro che d. erano (Boccaccio); anni [...] bene); iron.: è discretamente ignorante. Meno com., con moderazione, con discrezione: chiedere, desiderare, agire, comportarsi discretamente; o con discernimento, in modo giudizioso: discretamente in ciò ha il mio padre adoperato (Boccaccio). ...
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pascere
pàscere v. tr. [dal lat. pascĕre «pascolare, nutrire» (e come deponente intr., pasci «essere al pascolo, nutrirsi»)] (io pasco, tu pasci, ecc.; pass. rem. pascètti [meno com. pascéi], pascésti, [...] ). Per estens., riferito all’uomo: essa, che la sera davanti cenato non avea, da fame costretta, a p. l’erbe si diede (Boccaccio). b. Con uso intr. (aus. avere), con sign. non diverso dal prec.: L’Arpie, pascendo poi de le sue foglie, Fanno dolore ...
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seco
séco pron. [lat. sēcum, comp. di cum «con», posposto per anastrofe al pronome, e se «sé»], ant. o letter. – Con sé: portare, avere, tenere s.; tra sé, dentro di sé: E seco pensa al dì del suo riposo [...] (Leopardi); o tra loro: seco proposero di fargli ... alcuna beffa (Boccaccio). Ant., con lui, con lei, con loro: Quel giorno ch’i’ lasciai grave e pensosa Madonna, e ’l mio cor seco (Petrarca). Seguìto dai pronomi lui, lei, loro, e più spesso stesso, ...
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pasqua
pàsqua s. f. [lat. pascha, gr. πάσχα, adattamenti dell’ebr. pesaḥ (aramaico pisḥā), propr. «passaggio»; la forma lat. si è incrociata con pascua «pascoli»]. – 1. Presso gli Ebrei, la solennità [...] religiosa: appressandosi la festa di Natale, la donna disse al marito che ... ella voleva andar la mattina della p. alla chiesa (Boccaccio). In partic.: p. di Natale o della Natività (pop. tosc. p. di ceppo), il Natale; p. di Befana o p. Epifania ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...