rispondere
rispóndere (letter. ant. respóndere) v. intr. [lat. respondēre (comp. di re- e spondēre «promettere»), con mutamento di coniugazione] (io rispóndo, ecc.; pass. rem. rispósi [ant. rispuòsi], [...] : r. di sì, di no (meno com. r. che sì, che no; ant. r. del sì, del no: ciascuno rispose del no, Boccaccio). Il destinatario della risposta può essere sottinteso: è un mese che gli ho scritto e ancora non ha risposto; spec. quando si tratti di un ...
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vedere
vedére v. tr. [lat. vĭdēre] (pres. indic. védo [letter. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé’], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [letter. véggono, ant. o poet. [...] intendere, far parere una cosa diversa da quello che è: dato a v. al padre ... che andar voleva alla perdonanza a San Gallo (Boccaccio); vorrebbe dare a v. chissà che cosa; voleva dare a v. di non saperne niente. c. Far vedere, mostrare: gli ho fatto ...
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leggero
leggèro (o leggièro; ant. leggière o leggère, e leggièri o leggèri) agg. [dal fr. ant. legier, che è il lat. *leviarius, der. di lĕvis «lieve»]. – 1. Che pesa relativamente poco, che fa sentir [...] . quando balla; camminare a passi l.; avere il passo, i movimenti l.; sì come colui che leggerissimo era, prese un salto (Boccaccio); anche di animale: Una lonza leggiera e presta molto (Dante); con accezione partic., avere la mano l., che grava poco ...
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tanto
agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, [...] di una cosa buona; quindi, così valente, così abile, ecc.): il quale fu da tanto ..., che egli paceficò il figliulo col padre (Boccaccio); nell’uso com., soprattutto in frasi negative: non è uomo da t.; non mi stimi da t.?; non lo credevo da tanto. b ...
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stretto1
strétto1 agg. [part. pass. di stringere, che continua il lat. strĭctus, part. pass. di stringĕre]. – 1. a. Premuto, serrato fortemente: tenere s. una cosa, afferrarla e premerla con forza in [...] Intimo, segreto: trattenersi in s. colloquio; stamane ... io trovai con la donna mia in casa una femina a s. consiglio (Boccaccio). e. Costretto, incalzato, stimolato (seguito di solito da un compl. di agente, e quindi con funzione verbale): s. dalla ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] fuor di m. ridicolo; ant., senza m., senza misura, smisuratamente, e quindi molto, assai: uomo materiale e grosso senza m. (Boccaccio). Con sign. più partic., a modo, per bene, con valore aggettivale o avverbiale: una ragazza a m.; fare le cose a m ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] venga bene, bisognerebbe dare almeno due mani; in questa cosa, a volere che effetto abbia, mi par da tenere questa via (Boccaccio); come inciso, e con solo valore ipotetico: volendo, si potrebbe (cioè: se proprio si fosse decisi, se si insistesse); a ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre [...] udire, ascoltare, sentire: ascoltami, e intendi bene quel che ti dico; udivano e intendevano ciò che ser Ciappelletto al frate diceva (Boccaccio). I. una lingua, saperla tanto da poter capire ciò che si sente e si legge, e da potersi in qualche modo ...
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volta1
vòlta1 s. f. [lat. volg. *volvĭta, *volta, der. del lat. class. volvĕre «volgere»]. – 1. ant. o letter. a. L’azione, il fatto di voltare o di voltarsi, di girare da una parte o dall’altra, di [...] ): si fece avanti a sua v.; ogni cosa a sua v., al suo momento; si come avvenne, che a lei la v. dovesse toccare (Boccaccio); questa v., o per questa v., gli è andata bene, ma non speri che sia sempre così. Frequenti le locuz. avv. di volta in ...
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vigilia
vigìlia s. f. [dal lat. vigilia, propr. «il fatto di vegliare, vigilanza» e quindi «veglia», der. di vigil -ĭlis «vigile»]. – 1. a. letter. Veglia, notte trascorsa senza dormire, per studio, [...] mai per voi soffersi ... (Dante, in un’invocazione alle Muse); il vigore del quale ... né i digiuni né le v. potevano macerare (Boccaccio); se ... A te fur care le mie chiome e il viso E le dolci v. (Foscolo); non trovando mai la felicità nel tempo ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...