favella
favèlla s. f. [der. di favellare2]. – 1. a. La parola, intesa come facoltà di parlare: il dono, l’uso della f.; perdere, riacquistare la f.; ma perdere la f., anche, per iperbole, rimanere senza [...] e chiarissima f. (Ariosto); in questo sign., anche plur.: Diverse lingue, orribili f. (Dante). 2. letter. Lingua, idioma: l’italica f.; la giovane, udendo la f. latina (Boccaccio). Per estens.: Fu imperatrice di molte f. (Dante), di molti popoli. ...
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legno
légno s. m. [lat. lĭgnum]. – 1. a. In botanica, complesso di elementi istologici che si trova nei fusti, nei rami e nelle radici delle piante vascolari; è caratterizzato dalla presenza di elementi [...] l. sanza vela e sanza governo (Dante); comperò un grandissimo l. e quello tutto, di suoi denari, caricò di varie mercatantìe (Boccaccio). Nello sport della vela, sinon. di imbarcazione. c. Carrozza: l. a due cavalli, l. a quattro ruote; l. coperto ...
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albero1
àlbero1 (region. àlbaro o àrbore) s. m. [lat. *albărus, der. di albus «bianco»]. – Gattice, pioppo bianco; nell’uso ant., pioppo in genere: fra gli strabocchevoli balzi, surgeva d’alberi, di [...] querce, di cerri e d’abeti un folto bosco (Boccaccio); tavole di legname d’albero, da molti chiamato oppio, e da alcuni gattice (Vasari). ...
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geloso
gelóso agg. [dall’ant. zeloso, lat. mediev. zelosus «pieno di zelo», der. del lat. tardo zelus «zelo», che a sua volta è dal gr. ζῆλος]. – 1. a. Che soffre di gelosia: marito g., moglie g.; è [...] g. come un Otello; era sì g., che temeva dell’aere stesso (Boccaccio); e con uso sostantivato: i g. sono spesso insopportabili. Frequente l’uso con compl. di specificazione, che può indicare sia la persona amata che si teme di perdere (è gelosa del ...
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mentecattaggine
mentecattàggine s. f. [der. di mentecatto], non com. – Lo stato di chi è mentecatto; concr., azione da mentecatto. Per lo più nel sign. generico di stoltezza, stupidità: essendo certo [...] ciò per m. non avvenire, per ciò che savia molto la conoscea (Boccaccio). ...
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mentecatto
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. mente captus «preso nella mente»]. – Infermo di mente, pazzo: io credo che gran noia sia a una bella e dilicata donna, come voi siete, aver per marito un m. [...] (Boccaccio). Oggi usato per lo più con senso estens. e generico (cfr. scemo, insensato, stupido), come titolo ingiurioso, di disprezzo o di grave rimprovero: cosa dice quel m.?; sei un m.!; povera m.!; oppure in similitudini: parli come un m.; ...
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favellatore
favellatóre s. m. (f. -trice) [der. di favellare2], ant. – Parlatore: A lui venieno sonatori, trovatori e belli f. (Novellino); Giotto, il quale bellissimo f. era (Boccaccio). ...
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sano
agg. [lat. sanus]. – 1. a. Di persona, o di animale, che è in buone condizioni di salute, che non ha malattie organiche, lesioni, alterazioni o disturbi funzionali (contrapp. in genere a malato): [...] in modo sano: vivere sanamente. In senso fig., rettamente, in modo moralmente corretto: agire sanamente; interpretare sanamente i fatti; ant., intendere sanamente, intendere bene: intendi sanamente che io non son vecchio come io ti paio (Boccaccio). ...
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greve
grève (ant. griève) agg. [lat. gravis «grave», incrociato con il suo contrario lĕvis «lieve»]. – 1. Grave, pesante, non tanto in sé quanto per la sensazione di peso che produce: Io sono al terzo [...] senso fig., doloroso, penoso: maestro, che è tanto greve A lor che lamentar li fa sì forte? (Dante); da g. doglia sospinto (Boccaccio). L’agg., sentito in alcune regioni come di uso letter., è in altre di uso pop., spec. in alcuni sign. nei quali non ...
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vilta
viltà (ant. viltade e viltate) s. f. [lat. vilĭtas -atis «scarso valore», riferito a cose, der. di vilis «vile, di poco prezzo»]. – 1. ant. o letter. a. Il fatto, la condizione e la caratteristica [...] per la viltà di lei la quale egli credeva che fosse una valente donna, quasi in odio transmutò il fervente amore (Boccaccio); la comune viltà dei pensieri e l’ignavia dei costumi (Leopardi). 2. a. Riferito a persona, l’essere vile, il mancare ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...