scongiurare
v. tr. [der. di congiurare, col pref. s- (nel sign. 5)]. – 1. ant. e letter. Costringere il demonio o altre forze malefiche ad abbandonare la persona o la cosa che ne è invasata: fare esorcismi [...] (Dante); anche in usi assol.: tanto disse e tanto pregò e scongiurò, che ella, vinta, con lui si paceficò (Boccaccio). b. Evitare, allontanare definitivamente: s. un pericolo, un danno, una disgrazia; la febbre perdura, ma pare ormai scongiurato il ...
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mutamento
mutaménto s. m. [der. di mutare]. – L’azione e l’effetto del mutare o del mutarsi: Un’aura dolce, sanza mutamento Avere in sé, mi ferìa per la fronte (Dante), non soggetta a variazioni o alterazioni; [...] m. di fortuna, spesso in peggio; in tanto m. di cose (Boccaccio). È forma più letter. di cambiamento, d’uso com. spec. in talune locuz., come: m. di governo, di ministri, di indirizzo politico; sono avvenuti dei m. nella direzione dell’azienda; m. di ...
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certaldese
certaldése agg. e s. m. e f. – Di Certaldo, cittadina in prov. di Firenze; come sost., abitante o nativo di Certaldo. Per antonomasia, il C., lo scrittore e poeta Giovanni Boccaccio (1313-1375), [...] nato forse a Parigi ma di padre certaldese, e morto a Certaldo, dove trascorse con varie interruzioni gli ultimi anni della sua vita ...
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feccia
fèccia s. f. [lat. faecea, agg. di faex faecis; cfr. feci] (pl. -ce). – 1. a. Deposito di colore rosso mattone, costituito da cremortartaro, tartrato di calcio, sostanze coloranti, fermenti, ecc., [...] a fango, melma: le virtù, di qua giù dipartitesi, hanno nella f. de’ vizii i miseri viventi abbandonati (Boccaccio). 2. a. Prodotto secondario che, in alcuni procedimenti industriali, si separa per motivi di insolubilità dalla materia in lavorazione ...
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roba
ròba s. f. [dal germ. *rauba «preda» (v. rubare) e «veste»]. – 1. a. In genere, qualsiasi cosa materiale che si possiede (è parola dell’uso fam. e, spesso, di tono pop.): questa è r. mia; è molto [...] , cattiva, che non si ritira. b. Vestito, indumento: lei, che tutta era stracciata, d’alcuna delle sue r. rivestisse (Boccaccio). In alcuni periodi della storia del costume il termine r. (e l’accr. robone) indicò particolari pezzi del vestiario, come ...
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impiegare
v. tr. [lat. implĭcare «coinvolgere», comp. di in-1 e plĭcare «piegare»; v. implicare] (io impiègo, tu impièghi, ecc.). – 1. a. Adoperare, servirsi di qualche cosa per un determinato fine: [...] i. bene, male il proprio tempo; perduta ho la fatica, la quale ottimamente mi parea avere impiegata (Boccaccio); i. utilmente l’ingegno. In partic., di denaro, spenderlo: come impiega male i suoi soldi!; più spesso, investirlo in imprese o operazioni ...
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sconoscente
sconoscènte agg. [part. pres. di sconoscere]. – 1. ant. Privo di discernimento, incapace di conoscere e quindi distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto e sim.: Tu di’ ch’i’ sono [...] , Ad ogne conoscenza or li fa bruni (Dante); e come sarò io sì sconoscente, che ... io questo gli voglia torre? (Boccaccio). 2. Non riconoscente, che non sente o non dimostra la dovuta gratitudine: essere s. dei favori ricevuti; dimostrarsi s. verso ...
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sconosciuto
agg. [part. pass. di sconoscere]. – 1. Che non si conosce; che non si è mai visto e conosciuto prima: genti, terre s.; andare in un paese s.; una persona s.; un parente s.; ignoto, oscuro, [...] : la modestia è una virtù troppo spesso sconosciuta (più com. disconosciuta o misconosciuta). ◆ Avv. sconosciutaménte, ant. e raro, senza farsi riconoscere, in incognito: sconosciutamente se n’andò con alcuni suoi fidatissimi compagni (Boccaccio). ...
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arra
s. f. [dal lat. arra, accorc. pop. di arrăbo, che è dal gr. ἀρραβών, voce di origine ebr.], letter. – Nel linguaggio giur., sinon. di caparra, garanzia, come mezzo diretto a rafforzare il vincolo [...] Ben ... Fé l’uom buono e a bene, e questo loco Diede per arr’a lui d’etterna pace (Dante); acciò che tu questo creda, io ti voglio dare un bascio [= bacio] per a. (Boccaccio); fagli gustare l’a. dell’inferno in questa vita (s. Caterina da Siena). ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...