quici
avv. [lat. pop. eccu(m) hīce]. – Forma rafforzata, ant., dell’avv. qui: Illuminato e Augustin son quici (Dante), si trovano qui nel cielo del Sole; infino a quici, fino a questo punto o fino a [...] ora: Io non sarò per lo certo disposta, Come io sono infino a quici stata (Boccaccio). ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a [...] quindi singolare, straordinario: m’è sì nuovo e sì strano che voi per amore amiate, che quasi un miracol mi pare (Boccaccio); Allor lassai la nova fantasia (Dante), la strana e impressionante visione. 2. Con sign. simile a altro (rispetto al passato ...
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presentazione
preṡentazióne (ant. preṡentagióne) s. f. [der. di presentare; cfr. lat. mediev. tardo praesentatio -onis]. – 1. L’atto, il fatto, il modo del presentare. a. Di cose: la p. di una domanda, [...] presentarsi appena arrivati in una città: ve ne può far chiaro l’uficial del signore il quale sta alle presentagioni (Boccaccio). c. In ostetricia, la posizione assunta dal feto all’inizio del travaglio, nei confronti del canale del parto (viene ...
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acciaio
acciàio (ant. acciale; region. e poet. acciaro) s. m. [lat. tardo (ferrum) aciarium, nome del ferro indurito per cementazione con il quale si facevano le punte (lat. acies) delle armi bianche]. [...] Roma-Berlino». 3. fig., poet. Per metonimia, spada, brando; quasi esclus. nella forma acciaro (v.). 4. ant. Acciarino (nel sign. 1): fatto con la pietra e con l’acciaio che seco portato avea un poco di fuoco, il suo torchietto accese (Boccaccio). ...
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verga
vérga s. f. [lat. vĭrga]. – 1. a. ant. o letter. Ramo non grosso; ramo secondario: umil colle ..., Ove ’l gran lauro fu picciola verga (Petrarca). b. Bacchetta, bastone lungo e sottile: le verghe [...] . o elevati, la v. reale, lo scettro dei sovrani: nell’uno di questi forzieri è la mia corona, la v. reale e ’l pomo (Boccaccio); la v. magica o dei maghi, la v. dell’indovino e del rabdomante, la bacchetta, che è strumento e anche simbolo delle loro ...
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ira
s. f. [lat. īra]. – 1. Sentimento per lo più improvviso e violento, che, provocato dal comportamento di persone o da fatti, circostanze, avvenimenti, tende a sfogarsi con parole concitate, talvolta [...] , il quale, ogni ragion cacciata e gli occhi della mente avendo di tenebre offuscati, in ferventissimo furore accende l’anima nostra (Boccaccio); tra l’i. funesta del Pelide Achille e l’i. di Dio dopo il peccato di Adamo, sembra che l’Occidente ...
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gengiovo
géngiovo (anche géngero e géngevo) s. m. – Forma ant. di zenzero: con belle galle di gengiovo e con bella vernaccia (Boccaccio). ...
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spaso
spaṡo agg. [lat. expansus, part. pass. di expandĕre (v. espandere)], ant. – 1. Espanso, ampio, largo: Quelle tazze spase e piane Son da genti poco sane (Redi). 2. Aperto, spiegato, detto di ali [...] o vele: Nulla persona in Attene rimase ... Che non corresse là con l’ale spase (Boccaccio); Quanto il dì risplendé, con vele spase Navigavamo (Pindemonte). ...
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presente2
preṡènte2 (ant. anche preṡènto) s. m. [uso sostantivato di presente1 (propr., oggetto che serve a far presente, a ricordare, chi lo invia), esemplato sul fr. ant. présent]. – Regalo, dono, [...] gli autori; venuto il famigliare e col presento e con le parole del prenze, [Ghismunda] con forte viso la coppa prese (Boccaccio); fare presente di qualche cosa, farne dono, offerta (anche di beni non materiali): E tu ascolta, ché le mie parole Di ...
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fedire
v. tr. – Variante ant. e poet. di ferire (con dissimilazione della -r-). Usate soprattutto le forme dell’inf. e del part. pass. fedito, oltre al pres. fedisco e al pass. rem. fedìi: più volte [...] a f. e a uccidere uomini con le proprie mani si ritrovò (Boccaccio); Cadono i biondi e grandi cavalieri Co’ destrier suoi fediti di coltella (Pascoli). Con l’oggetto interno: fedir colpi, menarli; fedir torneamenti, combattere nei tornei: sia per voi ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...