consistere
consìstere v. intr. [dal lat. consistĕre, comp. di con- e sistĕre «fermarsi»] (aus. essere). – 1. Essere costituito, aver fondamento in qualche cosa: la mia colazione consiste di latte e biscotti; [...] che ... verso il polo meridionale consistono (Guicciardini). c. Persistere, ostinarsi: consistono pertinaci nelle loro nequizie (Boccaccio). ◆ Part. pres. consistènte, con valore verbale, costituito da: artificio consistente in una trasposizione di ...
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plusori
pluṡóri (anche pluṡióri, plużóri, pruṡóri, e altre varianti) agg. e pron. pl. [dal provenz. pluzors, che, come il fr. plusieurs, è da un lat. pop. *plusiores, alteraz. (secondo plus) di pluriores, [...] rifacimento del class. plures], poet. ant. – Parecchi: Sopra un carro, da quattro gran tori Tirato ... Agamenóne Vi venne accompagnato da plusori, Armato tutto (Boccaccio). ...
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violare
v. tr. [dal lat. viŏlare, affine a vis «violenza»] (io vìolo, ecc.). – 1. a. letter. Usare violenza a persone trasgredendo norme morali e di rispetto della loro integrità fisica e dignità umana: [...] , dell’amicizia; io di te a te medesimo mi dorrei, sì come d’uomo il quale hai la nostra amicizia violata (Boccaccio); misteri ..., per penetrare i quali non vi peritaste di v. la nostra più sacra intimità (Landolfi). c. Analogam., con uso fig ...
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meglio
mèglio avv. e agg. [lat. mĕlius, neutro di melior -oris (v. migliore)]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. bene, e significa perciò più bene, in modo migliore: oggi mi sento m.; riesce [...] m., amar m., desiderar m., preferire; amando m. il figliuol vivo con moglie non convenevole a lui che morto senza alcuna (Boccaccio); valer m., essere preferibile o più utile. Più frequente, e più corretto, con il senso di «più facilmente»: tu mi ...
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bruto
agg. e s. m. [dal lat. brutus «pesante, inerte, stolido», di origine osca]. – 1. agg. Privo della ragione: al ventre serventi a guisa d’animali b. (Boccaccio); o che è proprio delle bestie, materiale: [...] la forza bruta. Di qui, con varî usi estens.: a. Inesorabile, spietato: la b. realtà. b. Insensibile, inerte: materia b., inanimata, o anche rozza, non elaborata dall’arte. c. Lordo, grezzo: peso b.; cifre ...
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violato
agg. [der. di viola1], ant. – 1. Di colore viola; violaceo: i lunghi melloni e i gialli poponi co’ ritondi cocomeri, e gli scrupolosi cedriuoli e’ petronciani v. (Boccaccio); scegliendo i fiori [...] bianchi dai sanguigni, e i persi dai v. (Sannazzaro). 2. Profumato con essenza di viola: olio, vino, zucchero violato ...
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annunciare
(o annunziare) v. tr. [dal lat. annuntiare, der. di nuntius «messaggero, messaggio»] (io annùncio o annùnzio, ecc.). – 1. Far conoscere, rendere noto un fatto, un avvenimento, comunicandone [...] penne dell’agnol Gabriello, la quale nella camera della Vergine Maria rimase quando egli la venne a annunziare in Nazarette (Boccaccio); in quella parte poi dove è lo spazio maggiore, fece Andrea l’Angelo Gabbriello che annunzia la Vergine (Vasari ...
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bruttura
s. f. [der. di brutto]. – Cosa materialmente, esteticamente o moralmente brutta, sconcia, deforme: quel quadro è una vera b.; le b. architettoniche delle periferie; il nuovo edificio è una vera [...] , commettere brutture, cose sconvenienti. Con senso più concr., materia sudicia, immondezza: tutto della b., della quale il luogo era pieno, s’imbrattò (Boccaccio); e far bruttura si usò spec. in bandi murali, come sinon. di lordare, fare sporcizia. ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; [...] consistenza. b. Con partic. riferimento al corpo umano: savia ciascuna e di sangue nobile e bella di forma e ornata di costumi (Boccaccio). Al plur., con senso concr., il corpo stesso, e spec. le sue parti rilevate in quanto siano conformate in uno o ...
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nabissare
v. tr. e intr., ant. e letter. – Aferesi di inabissare, sprofondare nell’abisso, in senso proprio e fig.: intendi ... a te detta quella parola che disse l’Angelo a Lotto, quando voleva n. Soddoma [...] di casa sua (Sacchetti); e sostantivato: cominciò a saltellare e a fare un nabissare grandissimo su per la piazza (Boccaccio). In questa accezione (per la cui evoluzione semantica cfr. espressioni pop. come fare l’inferno, fare un inferno, fare ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...