rodere
ródere v. tr. [lat. rōdĕre] (io ródo, ecc.; pass. rem. rósi, rodésti, ecc.; part. pass. róso). – 1. a. Staccare con i denti minuti frammenti da un corpo solido e in genere molto duro: rodeva un [...] di stizza par si roda (Poliziano); anche assol.: era rimaso fieramente turbato e tutto in se medesimo si rodea (Boccaccio); stette rintanato nel suo palazzotto, ... a rodersi, per tre giorni (Manzoni); con valore reciproco, tormentarsi l’un l’altro ...
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verginita
verginità s. f. (ant. virginità, virginitade, virginitate) s. f. [dal lat. virginĭtas -atis, der. di virgo -gĭnis «vergine»]. – 1. La condizione di chi non ha avuto rapporti sessuali completi: [...] conservare, togliere, perdere la v.; fare voto di v.; io non venni come rattore a torle la sua verginità (Boccaccio); ciascuno Insidiator di mia virginitate (T. Tasso); v. di Maria, sussistente secondo la dottrina cattolica, la quale afferma che ...
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vergogna
vergógna s. f. [lat. verecŭndia; cfr. verecondia]. – 1. a. Sentimento più o meno profondo di turbamento e di disagio suscitato dalla coscienza o dal timore della riprovazione e della condanna [...] trista v. si dipinse (Dante); la donna, che assai onesta persona era, udendo così dire al marito, tutta di v. arrossò (Boccaccio); Tutto avvampato di v. in faccia (Ariosto). 2. a. Fatto o situazione che costituisce o che reca disonore e discredito, e ...
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innocuo
innòcuo (ant. inòcuo) agg. [dal lat. innocuus, comp. di in-2 e nocuus «nocivo», der. di nocēre «nuocere»]. – 1. Che non nuoce, che non fa male, o che non è in grado di far male: una pianta i., [...] Innocente, privo di colpa: per molti secoli si nutricò e visse inocua l’umana generazione dopo ’l diluvio universale (Boccaccio). ◆ Avv. innocuaménte, in modo o in atteggiamento innocuo, senza intenzione di nuocere: la belva, ormai sazia, se ne stava ...
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quindecimo
quindècimo agg. [dal lat. tardo quindecĭmus, der. di quindĕcim «quindici»], ant. – Quindicesimo (cfr. undecimo, duodecimo, oggi ancora in uso): dopo il dì q. si pose Fine alle feste liete [...] e graziose (Boccaccio). ...
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tuffare
v. tr. [dal longob. *taufan]. – 1. Immergere nell’acqua o in liquido (s’intende, di solito, con una certa forza e decisione): prese il bambino per le ascelle e lo tuffò sotto le onde; t. i panni [...] sonno, addormentare, sprofondare nel sonno: soave sonno mi ripigliò; né prima nel profondo di quello fui tuffato che ... (Boccaccio); Ed essi [i venticelli propiziatori del sonno] ogni pensier che ’l dì conduce Tuffato aveano in dolce oblio profondo ...
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scopare
v. tr. [dal lat. tardo scopare, der. di scopae «granata» (v. scopa)] (io scópo, ecc.). – 1. Spazzare con la scopa: s. una stanza, la casa; anche assol.: non buttate niente in terra, ho scopato [...] . e iscoparolo] per tutta la contrada (Novellino); comandolle che più parola né romor facesse se esser non volesse scopata (Boccaccio). 3. volg. Avere un rapporto sessuale con qualcuno: non vuole s. con il primo che capita (spesso con la particella ...
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vergognoso
vergognóso agg. [der. di vergogna]. – 1. Di persona che sente, prova, mostra vergogna: rimase lì muto e v.; era v. della sua colpa, di quello che aveva fatto; «Or se’ tu quel Virgilio ...», [...] v. in atto Et in penser (Petrarca); la giovane, v. e timida, sì come colpevole non sapeva che si rispondere (Boccaccio). Oltre che uno stato d’animo occasionale può indicare anche un atteggiamento abituale, assumendo significato prossimo a quello di ...
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osso
òsso s. m. [lat. ŏs ŏssis] (pl. -i; in senso proprio e con valore collettivo, le òssa). – 1. a. Ciascuno degli elementi, duri, resistenti, di colore biancastro, formati di un particolare tessuto [...] , di una debolezza); tu medesimo di’ che la moglie tua è femina e ch’ella è di carne e d’ossa come son le altre (Boccaccio). Anche semplicem. per significare il fatto d’esser vivo; e così in Dante: Mentre ch’io forma fui d’ossa e di polpe Che la ...
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formare
v. tr. [lat. fōrmare] (io fórmo, ecc.). – 1. a. Dare forma a un oggetto; lavorare, modellare la materia per ridurla alla forma voluta: f. un busto d’argilla; Dio formò il corpo d’Adamo col fango [...] ; per estens., riferito all’opera creativa della natura: era una delle più belle creature che mai dalla natura fosse stata formata (Boccaccio). b. Nelle arti plastiche, fare la forma, cioè il cavo, in cui colare il materiale fuso per opere di getto ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...