ribellare
(ant. rebellare e rubellare) v. tr. [dal lat. rebellare, intr., comp. di re- e bellare «far guerra»; propr. «rinnovare la guerra»] (io ribèllo, ecc.). – Indurre a rifiutare obbedienza allo [...] governo o alle leggi, e intraprendere azione a essi contraria: Ghino di Tacco ... ribellò Radicofani alla Chiesa di Roma (Boccaccio). Mentre nell’uso trans. è ant. e raro, è com. nell’intr. pron. ribellarsi, sollevarsi contro un’autorità costituita ...
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palagio
palàgio s. m. – Variante letter., e ormai ant., di palazzo: E in questo, ragionando, hanno veduto Un bel p. in mezzo del deserto (Pulci); vedrà sovente Ire e tornar dal tuo p. i primi D’arte [...] del podestà o altro palazzo pubblico: tutto pesto e tutto rotto il trassero delle mani e menaronnelo a palagio (Boccaccio). È forma conservata tuttora, per tradizione, nella denominazione di alcuni palazzi storici di Firenze: Palagio di Parte Guelfa ...
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negare
v. tr. [lat. nĕgare] (io négo, tu néghi, ant. niègo, ecc.). – 1. a. Il contrario di affermare, cioè dichiarare non vero, in tutto o in parte, quello che altri sostiene: n. ostinatamente, recisamente; [...] . di «dire che non ...», seguito da prop. oggettiva: del tutto negaron di mai, se non per battaglia vinti, arrendersi (Boccaccio). b. Non ammettere una verità assoluta, un principio fondamentale: n. l’esistenza di Dio, l’immortalità dell’anima; io ...
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disonore
diṡonóre (poet. ant. disnóre, diṡinóre) s. m. [comp. di dis-1 e onore]. – Perdita dell’onore o, più propriam., dell’onorabilità, della pubblica stima: Se tu di lui non fossi accompagnata, Leggeramente [...] , motivo di disonore, riferito anche, in senso più concr., alla stessa azione o persona che disonora: fuggire sarebbe un d. per noi; quel giovane è il d. della famiglia; io ti perdono ciascun disinore Che fatto m’hai o mi volessi fare (Boccaccio). ...
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carello
carèllo s. m. [dal fr. ant. carrel (mod. carreau), che è il lat. *quadrellus, der. di quadrus «quadrato»], ant. – Cuscino o basso sgabello ricoperto di cuoio, lana, velluto, usato per posarvi [...] i piedi, per inginocchiarvisi o anche per sedere: le cortine del letto abbattute, a piè di quello in un canto sopra un c. si pose a sedere (Boccaccio). ...
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saziare
v. tr. [dal lat. satiare, der. di satis «abbastanza»] (io sàzio, ecc.). – 1. Soddisfare completamente l’appetito, il desiderio di cibo o di un determinato cibo: s. la fame (meno com., la sete); [...] . la propria sete di sapere; s. l’ambizione, il desiderio di vendetta; lasciami saziar gli occhi di questo tuo viso dolce (Boccaccio); come traslato poet., anche riferito a cosa: per mezza Toscana si spazia Un fiumicel che nasce in Falterona, E cento ...
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sazievole
saziévole agg. [der. di saziare], ant. o poco com. – 1. Che sazia presto, stucchevole: la dolcezza s. del miele; in senso fig., di modi e comportamenti, noioso, fastidioso, e della persona [...] e sazievol moglie, allegrissimo badava a cavarsi le sue voglie (Lasca). 2. Con sign. intr., che si può saziare; per lo più con negazione, non s., insaziabile: venne chi trovò mille modi, con nuove vivande, da lusingare la non s. gola (Boccaccio). ...
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alleggiamento
alleggiaménto s. m. [der. di alleggiare], letter. – Alleviamento, sollievo: a consolazione di me e ad a. della mia pena (Boccaccio). ...
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sazio
sàzio agg. [der. (propr., part. pass. senza suffisso) di saziare]. – 1. Che ha mangiato a sazietà, che ha pienamente soddisfatto il bisogno e il desiderio di cibo, in genere: essere, sentirsi s.; [...] io a te ... Perché mi facci del tuo nome sazio (Dante); di fargli onore e festa non si potevano veder sazii (Boccaccio); si sentiva soddisfatto della vita, anzi quasi sazio (Pasolini). 2. Nell’uso tosc. ant. anche con il suo valore participiale di ...
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vestimento
vestiménto s. m. [dal lat. vestimentum «vestito», der. di vestire «vestire»] (pl. -i, letter. o ant. le vestiménta). – 1. ant. L’atto di vestire e il fatto di vestirsi; vestitura, vestizione. [...] centrale; il v. del neonato e del lattante. Come sinon. letter. di veste, abito: v. regali; ricchissimi v.; v. sacerdotali; eran vestite d’un v. di lino sottilissimo e bianco come neve (Boccaccio); Era folgore l’aspetto, Era neve il v. (Manzoni). ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...