gherone
gheróne s. m. [der., per metafora, del germ. gairo «punta del giavellotto»]. – 1. Ciascuno dei due lembi triangolari di stoffa, innestati, specialmente in passato, al fondo dei teli della camicia, [...] , aperta sul davanti: Non si tenea la man sotto il gh. (Rustico di Filippo); alzandosi i gh. della gonnella (Boccaccio). 2. In marina, ciascuno dei rinforzi (detti anche fortezze) applicati alle vele nei punti soggetti a maggior logorio. 3. In ...
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piattello
piattèllo s. m. [dim. di piatto2]. – 1. Piatto di piccole dimensioni (meno com. di piattino); anticam. anche piatto da tavola in genere, vassoio di portata: vennero le due giovinette ... con [...] due p. d’argento in mano pieni di varii frutti (Boccaccio). 2. Oggetto a forma di piccolo piatto, di materiale vario, anche poco pregiato, adibito a usi diversi di quelli da mensa: un p. di latta; il p. del candeliere; e spec. quello presentato da ...
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spiegare
v. tr. [lat. explĭcare; v. esplicare, che ne rappresenta la derivazione dotta] (io spiègo, tu spièghi, ecc.). – 1. a. Svolgere, distendere ciò che era ripiegato o avviluppato, in modo che l’intera [...] della amicizia vogliono che l’uno amico per l’altro faccia, non è mia intenzione di s. al presente (Boccaccio). Con la particella pron. riflessiva in funzione di compl. di termine, spiegarsi, intendere, afferrare con l’intelletto, rendersi conto ...
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smontare
v. intr. e tr. [der. di montare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io smónto, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Scendere giù, scendere da dove s’era montati o saliti: s. dalla scala, dalla sedia. In [...] sign. di prendere stanza, fermarsi ad alloggiare: volendo quivi l’abate albergare, Alessandro in casa d’uno oste ... il fece smontare (Boccaccio). 2. In alcuni usi estens. e fig., sempre come intr., ma con ausiliare diverso: a. Di sostanze liquide o ...
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principale
agg. e s. m. [dal lat. principalis, der. di princeps -cĭpis «primo»: v. principe]. – 1. agg. a. Che ha maggior rilievo, maggiore importanza rispetto ad altre cose dello stesso genere: esaminiamo [...] altri: estimo che di necessità sia convenire esser tra noi alcuno p., il quale noi e onoriamo e ubidiamo come maggiore (Boccaccio); ma, quando volle mischiarsi coi p. della sua città, trovò un fare ben diverso (Manzoni). Anticam. anche con il sign ...
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ghiado
s. m. [lat. gladius «spada»; il sign. 2, attraverso il senso fig. di «freddo pungente»], ant. – 1. Arma bianca da punta (spada, pugnale, daga, coltello, ecc.); quasi esclusivam. nella locuz. morto [...] fu impiccato, e ’l Priore morto a gh. (G. Villani); preghiamo Idio che vi dea tanti malanni, che voi siate morto a gh. (Boccaccio). 2. Gelo, freddo eccessivo: mai nel più gran gh. io m’imbacucco (Redi); Marzo è giunto e febbraio Gito se n’è col gh ...
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malgrado
(o 'mal grado') s. m. e avv. [comp. di malo e grado2, propr. «cattivo gradimento»]. – 1. s. m., ant. Dispiacere (scritto con grafia staccata): io riavrò colei che è meritatamente mia, mal grado [...] che voi n’abbiate (Boccaccio). 2. Unito a un agg. possessivo, forma una locuz. avv.: mio, tuo, suo m. (anche, a mio m., ecc.; raro, mal mio grado, ecc.), a mio, tuo, suo dispetto, contro la mia, tua, sua volontà: mio m. dovetti riceverlo e dargli ...
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acirologia
acirologìa s. f. [dal gr. ἀκυρολογία, comp. di ἄκυρος «non valido» e -λογία «-logia»; lat. tardo acyrologia], letter. raro. – Improprietà di linguaggio, come figura retorica (più comunem. [...] qui, ma ancora in altre parti di questa opera, sì come nel canto V, quando dice «I0 venni in luogo d’ogni luce muto»; ... questo modo di parlare si scusa per una figura, la quale si chiama «acirologia» (Boccaccio, Esposizioni sopra la Comedia, c. I). ...
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smorsare
v. tr. [der. di morso2, col pref. s- (nel sign. 4)] (io smòrso, ecc.), letter. ant. – Cessare di mordere: Di dì in dì vo cangiando il viso e ’l pelo, Né però smorso i dolce inescati ami (Petrarca); [...] morso (come parte della briglia): Se ’n breve non m’accoglie o non mi smorsa, ... (Petrarca); nel rifl., sciogliersi liberandosi dal morso: ciò che porse Il tuo dormire alla tua fantasia Tututto avrai, se da me non ti smorse [= smorsi] (Boccaccio). ...
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reo1
rèo1 agg. e s. m. (f. rèa) [dal lat. reus «accusato, colpevole»]. – 1. a. Autore di un reato, ossia di un’infrazione della norma penale (equivale, nel linguaggio corrente, a «colpevole»): riconoscere [...] com., in questo senso, rio1): la mala condotta È la cagion che ’l mondo ha fatto reo (Dante); ove se’ tu rea femina (Boccaccio); le piaghe onde la rea fortuna E amore, e il mondo hanno il mio core aperto (Foscolo); un più reo disegno d’accrescer la ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...