dispettoso
dispettóso agg. [der. di dispetto2]. – 1. a. letter. Che ha e mostra disprezzo; altero, sdegnoso: Chi è quel grande che non par che curi Lo ’ncendio e giace d. e torto ...? (Dante); con d. [...] superbo (T. Tasso). b. ant. Spregevole, abbietto: Signor, non ammirar l’abito tristo Che ’nnanzi a tutti ci fa dispettose (Boccaccio). 2. Che si compiace di fare dispetti: un ragazzo d.; brutto d.!; estens., un vento d.; che tempo dispettoso!; di ...
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li2
li2 pron pers. – Forma ant. per gli «a lui, a lei, a loro»: riguardando Emilia, sembianti le fè che a grado li fosse ... (Boccaccio). ...
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pro'
pro’ 〈prò〉 (o prò, pro) agg. (radd. sint.), ant. – Apocope dell’agg. prode, valoroso: voi siete divenuto un pro’ cavaliere (Boccaccio); Il capo, il re de’ Bulgari Vatrano, Animoso e prudente e pro’ [...] guerriero (Ariosto); Un de’ più vecchi, il pro’ Michel degli Orsi (Pascoli). Con compl. di limitazione: Il conte di Carnuti ... Potente di consiglio e pro’ di mano (T. Tasso) ...
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stupefare
v. tr. [dal lat. stupefacĕre, comp. del tema di stupēre «stupire» e facĕre «fare»] (coniug. come fare). – Far stupire, riempire di stupore, di attonita meraviglia: prima i circustanti turbò [...] con paura e appresso li stupefece con maraviglia (Boccaccio); è d’uso letter. e poco com. nei tempi semplici, più com. nel part. pass. e nei tempi composti: la disinvoltura con cui parlava mi ha stupefatto. Nell’intr. pron. stupefarsi, letter. o raro ...
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stupefazione
stupefazióne s. f. [dal lat. tardo stupefactio -onis, der. di stupefacĕre «stupefare»]. – 1. non com. L’atto, l’effetto dello stupefare; la condizione di chi è stupefatto: pur gli rimase [...] nel cerebro una s. la quale non solamente quella notte ma poi parecchi dì il tenne stordito (Boccaccio); rimasti soli, si guardarono in viso con la più grande stupefazione (M. Pratesi). 2. Nel linguaggio medico, lo stesso, ma meno com., che stupore. ...
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carminare1
carminare1 v. tr. [lat. carminare, der. di carmen «strumento per cardare»] (io càrmino, ecc.), ant. – Pettinare, scardassare la lana e il lino; fig., scherz.: il misero Martellino era senza [...] pettine carminato (Boccaccio), cioè malmenato, graffiato. Con altro senso fig., esaminare minutamente: carminandosi la questione (Sacchetti). ...
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espurgare
v. tr. [dal lat. expurgare, comp. di ex- e purgare «pulire»] (io espurgo, tu espurghi, ecc.). – Purgare un’opera letteraria, togliendo o modificando le parti ritenute oscene o per qualche motivo [...] sconvenienti: e. il Boccaccio, l’Ariosto; edizione espurgata per le scuole. Raro con sign. più generici, per cui v. purgare e spurgare. ...
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scapestrato
agg. [part. pass. di scapestrare]. – 1. ant. Sciolto, libero dal capestro. 2. fig. Che conduce una vita disordinata e sregolata, dimostrando mancanza di senso di responsabilità e del dovere: [...] cosa guasta e s., sì come savia donna con gran diligenza e sollecitudine ogni cosa rimise in ordine (Boccaccio). ◆ Dim. scapestratèllo; pegg. scapestratàccio. ◆ Avv. scapestrataménte, in modo scapestrato, da persona scapestrata: comportarsi, vivere ...
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busto
s. m. [lat. bustum «crematoio, tumulo», der. di *burĕre «bruciare», part. pass. bustus; il passaggio ai sign. moderni è avvenuto attraverso quello di *«statua posta sul sepolcro»]. – 1. ant. a. [...] Tumulo, sepolcro: chiamansi ancora, i sepolcri, busti: e questi son detti da’ corpi combusti, cioè arsi (Boccaccio). b. Salma, cadavere: i sacri busti Composti in terra già molti e molt’anni (Ariosto). 2. Scultura che rappresenta una figura umana ...
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esquisito
esquiṡito agg. – Variante ant. di squisito, che, accanto ai sign. oggi in uso, comuni alle due forme (singolarmente gradevole e delicato, detto di cibi e bevande, o fine, raffinato, con riferimento [...] semplici giovinette, come voi il più siete, sciocchezza sarebbe stata l’andar cercando e faticandosi in trovar cose molte e. (Boccaccio); quel faticoso ed e. lavorìo dello stile (Carducci, con riferimento al Parini); né in questo caso importa se tal ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...