peggiorare
(ant. piggiorare) v. tr. e intr. [dal lat. tardo peiorare, der. di peior «peggiore»] (io peggióro, ecc.; pop. tosc. pèggioro, ecc.). – 1. tr. Rendere peggiore, ridurre in uno stato meno buono, [...] al profitto scolastico: l’alunno nel secondo trimestre ha peggiorato. 3. tr., ant. Danneggiare, mettere in condizioni di svantaggio: egli vale ancora quaranta [soldi] o più, sì che tu mi piggiorresti [=peggioreresti] in due modi (Boccaccio). ...
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fracido
fràcido agg. [lat. fracĭdus, der. di fraces «sansa»]. – Forma ant., e oggi region. o letter., per fradicio: pallido e tutto rabbuffato e co’ panni tutti stracciati e fracidi (Boccaccio). ...
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spazzatura
s. f. [der. di spazzare]. – 1. L’operazione, il lavoro di spazzare: la s. delle strade; la s. delle scale viene fatta tre volte alla settimana. 2. Con valore concr., l’insieme dei rifiuti [...] : raccogliere la s.; secchio, bidone, cassetta per la s. o della s.; uno che va ricogliendo la s. da Santa Maria a Verzaia (Boccaccio). 3. In usi fig., con tono spreg.: a. Roba di nessun valore, da buttarsi via: guarda che non vendiamo mica s.!; da ...
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carnale
agg. [dal lat. tardo carnalis]. – 1. Della carne, relativo alla carne, cioè al corpo (in contrapp. a spirituale), spec. con riferimento al sesso: piaceri, diletti, appetiti c., desiderio c.; [...] . del fatalismo (Leopardi); estens., ant., amicizia, affezione c., strettissima, intima, come fra consanguinei; quindi, riferito alla persona, molto affezionato, legato da grande amore: carnalissima de’ figliuoli (Boccaccio). ◆ Avv. carnalménte (v.). ...
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stupore
stupóre s. m. [dal lat. stupor -oris, der. di stupēre «stupire»]. – 1. Forte sensazione di meraviglia e sorpresa, tale da togliere quasi la capacità di parlare e di agire: Oppresso di stupore, [...] città la moltitudine di quegli che di dì e di notte morieno, che uno s. era a udir dire, non che a riguardarlo (Boccaccio); quella vista lo riempì di s.; si fermò colto da s.; si sentì un grido di s.; riaversi, riprendersi dallo s.; come esclamazione ...
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moggio
mòggio s. m. [lat. mŏdius, prob. der. di modus «misura»; cfr. modio] (pl. le mòggia, meno com. i mòggi, ant. le mògge). – 1. a. Antica unità di misura di capacità per aridi, soprattutto per le [...] Con sign. fig. e valore generico (ant. o letter.), per indicare grande quantità: io le voglio mille moggia di quel buon bene ... (Boccaccio); ce n’è a moggia, in grandissima abbondanza. c. Recipiente che ha la capacità di un moggio (o piuttosto di un ...
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vivo
agg. e s. m. [lat. vīvus, corradicale di vīvĕre «vivere»]. – 1. agg. Che vive, dotato di vita, che ha le funzioni caratteristiche della vita proprie degli organismi viventi sia animali e umani sia [...] v., sasso v., con lo stesso sign.: era un fiumicello il quale d’una delle valli ... cadeva giù per balzi di pietra v. (Boccaccio); e v’ha sedili e sponde Di v. sasso (Caro). Con sign. affine, nelle costruzioni edilizie, di muro o altra struttura con ...
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trito
agg. [dal lat. tritus, part. pass. di terĕre «pestare, tritare, logorare»]. – 1. a. Tritato, sminuzzato: carne t.; sale t.; roccia t.; gesso trito. Come s. m., tipo di pezzatura dei combustibili [...] lo scolare far su per la neve una carola t., al suono, d’un batter di denti che egli faceva per troppo freddo (Boccaccio); Il destrier, ch’avea andar t. e soave [che camminava a passi brevi, veloci ed eleganti], Portò all’incontro la donzella in ...
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probita
probità (ant. probitate, probitade) s. f. [dal lat. probĭtas -atis]. – 1. La qualità di chi è probo; onestà, rettitudine morale: la p. di un magistrato; funzionario di grande, di specchiata, [...] d’intemerata p.; analogam., p. di vita, di costumi. 2. ant. Valore in combattimento: ben mostravan lor gran probitate In mantenersi per ispazio molto Sanza mai volger l’uno a l’altro volto (Boccaccio). ...
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mogliera
moglièra (ant. moglière) s. f. [lat. mulier muliĕris (pronunciato nel lat. tardo mulièris)]. – Moglie: ha tua sorella per mogliere, né mai n’ebbe alcuna dota (Boccaccio); Rinaldo gli dicea Che [...] la volea tor per sua mogliera (Pulci). È forma ant., che sopravvive tuttavia in qualche dialetto e si adopera anche comunem. in tono scherz. o spreg ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...