La possibilità di facile accesso di un luogo è un fattore che condiziona sensibilmente l’insediamento, l’utilizzazione delle risorse naturali e la localizzazione di alcune infrastrutture di trasporto (per es., i porti). Essa diminuisce al crescere della distanza itineraria e, soprattutto, della distanza economica e risulta influenzata da elementi fisici, soprattutto morfologici (le aree montane sono per natura scarsamente accessibili), e da elementi dovuti all’azione umana, come la fittezza e l’efficienza delle vie di comunicazione. Pertanto, l’a. muta, di solito crescendo, con il passare del tempo, in conseguenza, per es., della costruzione di trafori stradali e ferroviari che facilitano enormemente l’attraversamento di catene montuose. Un elevato grado di a. è in genere un fattore positivo per lo sviluppo, mentre una ridotta a. comporta gli svantaggi dell’isolamento. Talora, peraltro, l’a. di un territorio può divenire un fattore negativo in quanto favorisce invasioni più o meno pacifiche (come l’afflusso indiscriminato, e spesso clandestino, di migranti da vicini paesi con alta pressione demografica) o addirittura aggressioni militari.
In ingegneria informatica, proprietà che devono possedere le applicazioni (➔ applicazione) per essere utilizzate con facilità dagli utenti, in particolare da coloro che si trovano in condizioni di disabilità o di svantaggio. Norme e standard che regolano i principi alla base dell’a. delle applicazioni sono stati introdotti negli ordinamenti di vari paesi, tra cui l’Italia, per garantire in particolare che le funzionalità applicative dei servizi pubblici informatizzati (pagamenti dei tributi, servizi postali, servizi sanitari ecc.) siano accessibili al più ampio numero possibile di cittadini.