Uomo politico siriano (n. Ḥamāh 1914 - m. in Giordania 1996). Dopo gli studi in legge all'università St. Joseph di Beirut e in quella di Damasco, si avvicinò alla vita politica simpatizzando con il Partito nazionale sociale siriano. Nel 1943 fu eletto membro dell'Assemblea nazionale. Terminata la guerra di Palestina (1948), cui prese parte, entrò nel governo dittatoriale di Adīb ash-Shīshaklī come ministro della Difesa e dell'Agricoltura. Fondò (1950) il Partito socialista, che conquistò simpatie soprattutto tra i contadini della zona di Ḥamāh; la sua propaganda si fondava sul miglioramento delle condizioni di vita delle classi lavoratrici, da ottenere attraverso una riforma agraria. La fondazione del Partito e il suo programma, per il quale simpatizzarono anche i giovani intellettuali, allontanarono al-Ḥ. da ash-Shīshaklī, costringendo il primo a riparare in Libano, dove rimase fino al 1953. Nello stesso anno, dalla fusione del suo partito con il Partito della rinascita araba nacque il Partito socialista della rinascita araba (Ba῾th), che vinse le elezioni del 1954. Nell'ott. 1957 al-Ḥ. fu eletto presidente della Camera dei deputati e iniziò a impegnarsi per l'unione della Siria con l'Egitto, realizzata nel febbr. 1958 con la costituzione della Repubblica Araba Unita (RAU), di cui al-Ḥ. fu eletto vicepresidente, carica che mantenne fino al dic. 1959. Due anni dopo, la Siria si distaccò dalla Repubblica Araba Unita: al-Ḥ., che in contrasto con la politica del presidente egiziano Nasser era stato tra i principali sostenitori della secessione, tornò a Damasco, entrando a far parte del governo. Nel 1962 accesi contrasti in seno al partito gli costarono l'espulsione; al-Ḥ. provò allora, senza un grosso seguito e con scarsa fortuna, a rifondare il suo partito originario. Nel 1963 un colpo di stato portò al potere una giunta militare egemonizzata dal Ba῾th; al-Ḥ. fu costretto all'esilio, prima in Iraq, poi in Libano, Francia e, infine, in Giordania.