(gr. ᾿Αμαζόνες) Nella mitologia greca, nome delle abitanti di uno Stato nella regione del fiume Termodonte, sulla costa meridionale del Mar Nero, governato da una regina e da cui gli uomini erano esclusi o, secondo un’altra versione, ridotti in schiavitù, usati solo per la conservazione della specie e resi inabili all’uso delle armi. Questo era riservato, come ogni attività superiore, alle donne, alle quali si amputavano uno o ambedue i seni per il più facile maneggio dell’arco. Incerta la discendenza delle A. (da Ares e dalla ninfa Armonia, oppure da gruppi di donne scite separatesi dal loro popolo) e la patria di origine (Tracia, Libia). Nel culto sono collegate con Ares e con Artemide.
Le A. furono in lotta con i più famosi eroi di Tracia, Siria, Asia Minore e della Grecia propriamente detta. Leggende postomeriche narravano la loro venuta in aiuto ai Troiani sotto la guida di Pentesilea, uccisa poi da Achille; la spedizione di Eracle in Scizia per impadronirsi della cintura della regina delle A. (Ippolita o Melanippe); l’invasione delle A. in Attica per vendicare il rapimento della loro principessa Antiope da parte di Teseo.
Il tipo iconografico dell’A. si fissa in ambiente ionico greco-orientale durante il 6° sec. a.C., e si diffonde poi anche in Etruria. L’A. è solitamente rappresentata a cavallo, coperta di pelle ferina (talvolta di corazza: tipo greco), con berretto frigio, arco e frecce. Dal 5° sec. fino al più tardo Ellenismo sono numerose le statue e i monumenti figurati con scene di battaglia fra A. ed eroi ( Amazzonomachia).