Dea greca, il cui nome, di significato oscuro, appare già dal 13° sec. a.C. in documenti micenei. Alcuni tratti della sua figura, in particolare la connessione con il mondo della natura e con la caccia, portano ad accostarla al tipo di un'arcaica 'signora degli animali'.
Nella mitologia classica A. (identificata dai romani con Diana) nasce con il fratello Apollo da Leto. Armata di arco e frecce, errava per i boschi con un corteggio di ninfe ed era legata a eroi, come Orione, Atteone e Ippolito, di cui finì per causare la rovina. Si credeva inoltre che A. desse la morte per mezzo dei suoi dardi.
A. era invocata dalle donne al momento del parto; a lei sacrificavano le fanciulle prima del matrimonio e gli efebi le offrivano le loro chiome. Legata alla natura selvaggia - le erano sacri anche i fiumi e le fonti - cioè a una sfera opposta a quella dell'esistenza quotidiana, e connessa a momenti di crisi dell'esistenza individuale (nascita, morte, nozze, ingresso nell'età adulta), rappresentava nella sua stessa figura di dea vergine la particolare condizione esistenziale che precede la maturità. A. ben si adattò a sovrintendere ad alcuni complessi rituali sul cui sfondo sono riconoscibili originarie cerimonie iniziatiche: tipico il culto di A. a Sparta, durante il quale si fustigavano ritualmente i ragazzi che correvano in gara verso l'altare della dea.
La molteplicità dei culti e degli attributi divini della dea si riflette nella sua iconografia. Nel periodo orientalizzante e arcaico l'arte ne dette varie figurazioni sia come signora delle belve, spesso alata, circondata da animali e mostri, sia come dea della fecondità, rappresentata con molte mammelle. Fra queste forme arcaiche si affermò e predominò quella della vergine dea cacciatrice, effigiata con una corta tunica e alti calzari, caratterizzata dal cervo e dal cane che la affiancano, dall'arco che ha in mano e dalla faretra sul dorso. Nelle scene mitiche spesso va a caccia con le ninfe o si bagna nelle acque dei fiumi e dei laghi. Gli artisti del 4° sec. a.C. predilessero l'aspetto della casta grazia guerriera della dea.