Prodotto ottenuto trattando cellulosa con acido solforico piuttosto concentrato; è sostanza colloidale che per diluizione con acqua diviene gelatinosa. Se al trattamento precedente si sottopone un foglio di carta di cellulosa pura, sulla sua superficie si forma uno strato di a.; il foglio asciugato e passato fra cilindri riscaldati costituisce la carta pergamenata.
In anatomia patologica, si definisce sostanza a. una sostanza di natura glicoprotidica, la cui comparsa è connessa al processo di disgregazione delle proteine cellulari. È caratteristica del processo degenerativo a lenta evoluzione detto amiloidosi, che si instaura in individui affetti da malattie debilitanti e a lento decorso, specie se accompagnate da suppurazioni croniche, quali l’osteomielite e l’empiema (amiloidosi secondaria). Con minor frequenza l’amiloidosi insorge indipendentemente da altre malattie (amiloidosi primaria) e in tali casi interverrebbe a volte un condizionamento ereditario. Le più frequenti localizzazioni dell’amiloidosi si presentano nella milza, nel fegato, nei reni, nelle linfoghiandole, nelle capsule surrenali. Le parti colpite appaiono variamente aumentate di volume, indurite e infiltrate dalla sostanza a., che al microscopio elettronico appare finemente striata o fibrillare.
Proteina β-amiloide Proteina fibrillare identificata nel 1984 da G. Glanner e C. Wong e ritenuta il principale componente dei depositi di a. osservabili sotto forma di ‘placche’ nei pazienti affetti da morbo di Alzheimer e sindrome di Down. Ha una lunghezza variabile da 39 a 43 aminoacidi e origina da una grande glicoproteina trans-membrana che viene considerata il suo precursore (APP, amyloid-beta precursor protein). Le mutazioni a carico dell’APP sono ritenute responsabili delle forme familiari di morbo di Alzheimer.