Termine che indica i microrganismi per i quali l’assenza di ossigeno molecolare è condizione tollerabile o indispensabile per l’esistenza.
L’anaerobiosi è la forma di vita propria degli a.; studiata particolarmente nei batteri, è costituita da un complesso di reazioni ossido-riduttive attraverso le quali i microrganismi demoliscono sostanze organiche complesse, ricavando l’energia loro necessaria, senza l’intervento dell’ossigeno atmosferico.
In batteriologia, sono detti a. facoltativi i microrganismi per i quali l’assenza di ossigeno molecolare è condizione tollerabile, a. obbligati i microrganismi per i quali l’ossigeno è tossico. La soglia di ossigeno che inibisce la vita degli a. è estremamente variabile: gli a. stretti, come i batteri metanogeni e alcuni batteri solfato-riduttori, sono inibiti da livelli di ossigeno ben al di sotto della soglia di rilevamento dell’elemento, mentre i microaerofili, come alcuni procarioti ed eucarioti a. obbligati, sono sensibili a concentrazioni di ossigeno superiori a una determinata soglia. Molti batteri, ma anche Funghi e Protozoi, vivono in anaerobiosi.
È stato dimostrato che le cellule tumorali vivono parte in aerobiosi e parte in anaerobiosi, mentre le cellule normali, che nelle condizioni ordinarie necessitano ossigeno, possono vivere per un tempo limitato in anaerobiosi, in particolari condizioni ambientali (carenza di ossigeno; danneggiamento di uno o più processi enzimatici responsabili dei fenomeni ossidativi).
Si distinguono inoltre una anaerobiosi funzionale come nel metabolismo anaerobico dei muscoli, che fornisce l’energia per il lavoro muscolare, da una ambientale in cui organismi normalmente aerobi si trovano, per periodi di tempo limitati, in condizioni di anaerobiosi (per es. Cirripedi e i mitili della zona intertidale o i pesci di pozze coperte dal ghiaccio).