Che si oppone all’azione dei carri armati. La difesa a. consta di mezzi agenti a distanze lontane e ravvicinate; richiede una complessa organizzazione che tenga conto delle caratteristiche del terreno, per determinare le zone transitabili o vietate ai mezzi corazzati, della natura e quantità dei mezzi a. da impiegare, della forma più conveniente d’integrazione dei mezzi passivi con i mezzi attivi. Il mezzo passivo si ripromette d’imporre alla massa corazzata attaccante la disarticolazione del dispositivo, di neutralizzare il fattore mobilità dei carri, d’immobilizzarli, di esporli il più a lungo possibile al tiro efficace dell’arma controcarro. I mezzi passivi trovano un maggiore impiego in situazioni difensive statiche, quelli attivi sono sfruttati in tutte le fasi del combattimento: nell’avvicinamento, nell’attacco, nel consolidamento al di là dell’obiettivo, nello sfruttamento del successo e nell’inseguimento, nella difesa, nel contrattacco, nella manovra in ritirata. Le unità delle varie Armi dispongono, per l’azione a., di bombe da tromboncino, razzi campali, bazooka, cannoni senza rinculo e armi guidate, certamente le più efficaci: missili lanciabili da postazioni di fanteria (generalmente filoguidati), da mezzi corazzati, da elicotteri, da aeroplani, e proietti d’artiglieria con autoguida terminale.