Nome con il quale nei primi secoli del cristianesimo si autodesignarono diverse sette, che si proponevano di rinnovare la purezza di dottrina e di vita della Chiesa dell’epoca apostolica. Una di queste fu costituita dagli apotattici, che si diffusero in Asia Minore (4° sec.), con tendenza ascetica e dualistica (avversione, oltre che alla proprietà privata, al matrimonio), richiamandosi più che alla gnosi o a Marcione, ai manichei, nella cui condanna da parte di Teodosio furono associati.
Nel Medioevo il nome di a. venne ripreso da numerosi gruppi di eretici, differenti tra loro ma accomunati soprattutto dalle dottrine ecclesiologiche (rifiuto dell’obbedienza, se non condizionale, al pontefice; liceità della predicazione ambulante da parte di laici ecc.), accompagnate per lo più da un fervente escatologismo (imminenza del castigo celeste e dell’instaurazione d’un nuovo ordine di cose) e da tendenze ascetiche (stretta osservanza dei precetti e dei consigli evangelici, senza distinzioni tra essi; povertà assoluta). In Italia, in particolare, portarono questo nome i seguaci di Gherardo Segarelli e fra Dolcino.