La provvista delle derrate alimentari di prima necessità o, per estensione, anche delle materie prime. Il problema dell’a. diviene fondamentale nei periodi di carestie, di guerra o di gravi crisi economiche, se si verifica o si teme un forte squilibrio tra disponibilità e fabbisogno. In tali circostanze eccezionali lo Stato può intervenire d’autorità per assicurare i rifornimenti indispensabili (incentivi alla produzione, obbligo degli ammassi, divieti all’esportazione, contratti di fornitura stipulati all’estero direttamente dallo Stato ecc.), o per limitare i consumi (razionamento, assegnazioni per ordine di priorità ecc.).
Nell’ingegneria gestionale, la gestione della catena degli a. (ingl. Supply Chain Management) è una disciplina che ha lo scopo di ottimizzare i processi di acquisizione, gestione e distribuzione dei beni di produzione di un’azienda, con il fine ultimo di soddisfare il cliente finale. Nata nel mondo anglosassone, nel contesto dell’automazione dei processi industriali, si è progressivamente sviluppata con l’evoluzione dell’informatica, che ha fornito strumenti sempre più avanzati per l’abilitazione dei processi organizzativi di interesse (➔ SCM). Si divide concettualmente in quattro ambiti distinti, i quali tuttavia acquistano senso principalmente se visti in un’ottica integrata: acquisti, logistica, magazzino e produzione, per ciascuno dei quali si possono individuare specifiche applicazioni informatiche che ne aiutano e strutturano la realizzazione. Il primo ambito si occupa di definire e realizzare le attività che consentono a un’azienda di acquisire i beni necessari alla produzione, selezionando fornitori e partner e gestendo le fasi commerciali e contrattuali che li coinvolgono; il secondo ottimizza gli aspetti di distribuzione delle merci nelle varie unità produttive e commerciali, il terzo presiede alle attività di stoccaggio e gestione delle scorte, il quarto organizza l’utilizzo dei beni nella catena produttiva vera e propria.