banda
Un'orchestra che cammina
La banda è un complesso di strumenti a fiato ‒ legni e ottoni ‒ e a percussione ‒ grancassa, piatti e altro. È spesso presente nelle feste popolari, ma nella sua lunga storia ha avuto funzioni diverse: dall'incoraggiamento degli eserciti in battaglia in epoca romana, alla diffusione di notizie durante il Medioevo fino all'esecuzione di celebri brani d'opera o sinfonici in epoca moderna.
L'uso di gruppi strumentali in feste religiose e civili risale all'antichità. Presso i Romani strumenti a fiato come la tuba ("tromba"), il cornu ("corno") o il lituus ("tromba ricurva") accompagnavano le imprese militari. Durante le azioni di guerra la musica aveva un ruolo importante: segnalare l'attacco o la ritirata, esortare al combattimento, intimorire il nemico. Numerose raffigurazioni confermano questa funzione. Nei rilievi della Colonna Traiana, a Roma, che celebra le guerre dell'imperatore Traiano contro i Daci (101-106 d.C.), vediamo i suonatori di cornu accanto agli stendardi imperiali.
Questa associazione tra segnale visivo e sonoro ci riporta all'etimologia della parola banda, che deriva dal gotico bandwo, cioè "segno", "stendardo". Anche i banditori delle città medievali, che diffondevano notizie e disposizioni dell'autorità civile o religiosa, erano accompagnati da strumenti a fiato o a percussione per richiamare l'attenzione della cittadinanza. Nel Cinquecento, in vari centri italiani, si hanno notizie di bande chiamate concerti, formate da strumenti a fiato e a percussione. Tra Cinquecento e Seicento, con la crescente importanza assunta dalla musica strumentale e con l'evoluzione degli strumenti a fiato, la banda migliorò la propria sonorità e conquistò un nuovo ruolo sociale.
In epoca moderna si è venuto formando un vasto repertorio di marce, musiche militari o per parate pubbliche che, in senso ampio, si possono definire musica per banda. In Francia, in particolare, questo tipo di musica ebbe grande slancio alla corte di Luigi XIV per merito di Giovanni Battista Lulli. Le marce e la musica militare per fiati e percussioni scritte in questo periodo riflettono il gusto per le cerimonie grandiose tipico del Barocco. Ulteriore impulso si ebbe durante la Rivoluzione francese e il periodo napoleonico: il clima fortemente militarizzato e la tendenza alle adunanze di popolo in piazze e grandi spazi all'aperto favorirono infatti la creazione di un repertorio di composizioni specifiche per banda, con inni e canti rivoluzionari. In questo periodo il gusto per una musica dal tono militare è presente anche in numerose opere sinfoniche: si pensi alla Sinfonia militare (1793-94) di Franz Joseph Haydn, alla Vittoria di Wellington op. 91 (1813) di Ludwig van Beethoven, ispirata alla sconfitta di Napoleone Bonaparte a opera del generale Arthur W. Wellington nella battaglia di Vitoria (1813), o all'Ouverture 1812 (1882) di Pëtr I. ŠCajkovskij, in cui vengono rievocate la spedizione e la disastrosa ritirata di Russia (1812) di Napoleone.
Nel corso dell'Ottocento la costruzione degli strumenti a fiato subì un'ulteriore evoluzione e la banda assunse la sua sonorità attuale. Adolphe Sax inventò il sassofono e il saxhorn (o flicorno), furono introdotti i pistoni negli ottoni e nel clarinetto le chiavi del sistema Böhm. Queste innovazioni strumentali favorirono nuove possibilità musicali e la definitiva acquisizione dell'organico della banda. Essa, va ricordato, trova posto anche in numerose opere liriche dell'Ottocento (Beethoven, Bellini, Donizetti, Verdi).
In Italia, negli ultimi decenni dell'Ottocento, si formarono numerose bande comunali. Queste, attraverso la trascrizione e l'esecuzione di celebri brani d'opera o sinfonici, sono state un importante veicolo di conoscenza e diffusione popolare della musica d'arte, prima che si affermasse la musica riprodotta. Nel Novecento molti compositori hanno scritto pagine originali per banda. Tra gli altri, Paul Hindemith, Igor Stravinskij e Arnold Schönberg.