(arabo al-Baṣra) Città dell’Iraq meridionale (725.000 ab. nel 2003), situata a breve distanza dalla riva destra dello Shaṭṭ al-‛Arab, a 120 km dal Golfo Persico. Costituisce, dopo Baghdad, uno dei maggiori centri iracheni rappresentando l’unico sbocco marittimo del paese. Situata lungo la principale via commerciale fra il Mediterraneo e l’Oriente asiatico, B. è divenuta importante anche ai fini del traffico petrolifero, trovandosi qui, infatti, le maggiori raffinerie del paese. È unita a Baghdad da una ferrovia, e da strade a Khorramshahr e ad Abadan (Iran) e al Kuwait. Al centro di una fertile regione agricola, è anche sede di industrie tessili, alimentari, e per la produzione di fertilizzanti.
B. è capoluogo dell’omonimo govenatorato (19.070 km2, 1.798.000 ab. stima 2004), comprendente la regione irachena sud-orientale ai due lati dello Shaṭṭ al-‛Arab. Secondo aeroporto dopo quello di Baghdad.
Trasformata in città subito dopo la conquista araba del 637 o 638 d.C., divenne presto una delle grandi metropoli del giovane Islam. Ebbe subito carattere arabo, e fu teatro delle prime agitazioni politico-religiose agli inizi del califfato. Sotto gli Abbasidi, fu il principale porto del mondo islamico nel commercio con l’India, la costa orientale dell’Africa e l’Estremo Oriente. Con la decadenza del califfato decadde anche B. e verso la metà del 13° sec., al tempo dell’invasione mongola, la città non aveva più nulla dell’antico splendore, pur rimanendo il porto principale dell’Iraq, anche sotto il dominio ottomano. Durante la guerra 1914-18, occupata da truppe anglo-indiane, fu base delle operazioni contro Baghdad. La città è stata danneggiata gravemente durante il conflitto Iran-Iraq, e durante la Guerra del Golfo del 1991. Nella guerra contro Ṣ. Ḥusain del 2003, dopo lunghi combattimenti, è stata conquistata dal contingente inglese delle truppe alleate.