Ambiente contenente il fonte battesimale.
Nell’antichità classica il termine baptisterium definisce la vasca del frigidarium nei complessi termali; con il cristianesimo passa a indicare il luogo destinato all’amministrazione del battesimo per immersione. I primi b. sfruttano impianti preesistenti, ma il b. diviene presto un edificio autonomo, a pianta centrale coperta a cupola e con al centro la vasca, di regola ottagonale. Forma e decorazione sono legati a significati simbolici, dal simbolismo del numero otto, ribadito da un’iscrizione ambrosiana nel b. di Milano, al legame con il concetto di morte e rinascita a nuova vita, richiamato nell’iconografia degli affreschi o delle decorazioni dell’edificio, spesso dedicato a Giovanni Battista. Tra gli esempi, i b. di Capua, lateranense (ricostruito da Sisto III), di Poitiers, di Albenga, di S. Stefano alle Fonti a Milano, degli Ortodossi a Ravenna, di S. Sofia a Salonicco; di epoca romanica sono i b. di Lomello, Firenze, Pisa, Parma. A partire dal sec. 14° prende il sopravvento il tipo di b. incorporato nella chiesa, in relazione al prevalere del battesimo per infusione; il b. diviene così una apposita cappella, situata in genere vicino all’ingresso della chiesa, munita di un fonte battesimale per l’acqua lustrale.