Nome (in nederlandese «contadini») con cui fu designato un popolo d’origine europea, ma etnicamente composito, formatosi nell’Africa meridionale nei sec. 17° e 18° e che acquistò importanza storica nella seconda metà del 19°. Discendenti in maggioranza dai coloni olandesi del Capo di Buona Speranza, in parte da coloni bavaresi, austriaci, prussiani, francesi, ugonotti, i B. dalla colonia del Capo (britannica dal 1806) si spinsero fino agli estremi limiti della regione, avendo in origine come principale risorsa l’allevamento del bestiame. Dopo aspri contrasti con il governo britannico che ambiva a estendere la sua sovranità sul vasto territorio, riuscirono ad affermare la loro totale indipendenza, fondando, quelli del Nord, il Transvaal (1852), e quelli del Sud lo Stato libero dell’Orange (1854). Con la scoperta dei giacimenti auriferi e diamantiferi del Transvaal, crebbe la pressione espansionistica britannica sulle repubbliche boere, fino alla guerra (1899-1902), che ebbe termine con la loro annessione ai territori della corona. I B. parlano l’afrikaans (➔) che è, con l’inglese, lingua ufficiale della Repubblica Sudafricana. Rappresentano circa il 60% della popolazione bianca sudafricana.