Dispositivo in grado di eseguire calcoli. In base alla complessità dei calcoli eseguibili si distinguono c. aritmetiche, algebriche e/o infinitesimali; a seconda del principio di funzionamento, c. numeriche (o digitali), che operano su numeri, e c. analogiche, che operano invece su grandezze fisiche. Il primo esempio di c. digitale costruito è l’abaco; il regolo calcolatore può essere considerato l’esempio paradigmatico di c. analogica. Le prime c. erano meccaniche e di dimensioni notevoli, attualmente sono elettroniche e di dimensioni ridotte. Una semplice c. odierna è costituita da: una fonte di energia elettrica (usualmente una pila); uno schermo, o display, a cristalli liquidi (o LCD, Liquid Crystal Display, in grado di visualizzare da 8 a 12 cifre); circuiteria elettronica; un tastierino comprendente tasti per le dieci cifre (da 0 a 9), il separatore decimale, il segno di uguaglianza (per richiedere il risultato) e le quattro operazioni aritmetiche (addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione), un tasto di cancellazione per annullare l’operazione e tasti di accensione e spegnimento. Le c. scientifiche hanno una serie di altre funzioni (trigonometriche e logaritmiche) e quelle più sofisticate sono dotate di una memoria interna, sono programmabili e dispongono di display per la visualizzazione grafica di risultati e funzioni.