In scienza della gestione, gestione delle o., l’insieme dei processi e delle attività che utilizzano risorse (umane e finanziarie, macchinari, informazioni, tecnologie ecc.) per trasformare ingressi (input, sotto forma di materie prime, componenti, informazioni ecc.) in uscite (output, sotto forma di beni, informazioni, servizi ecc.). Una volta definiti gli input, il compito primario di gestione delle o. consiste nell’assicurarsi che essi vengano immessi, movimentati e fatti uscire dal processo di trasformazione, nei tempi giusti, con il giusto livello di qualità, con il minore costo possibile. Per raggiungere questo obiettivo i manager devono progettare sia il sistema di gestione delle o., sia il dettaglio delle attività di pianificazione e controllo delle o. (➔ gestione). La gestione delle o., termine usato anche in contesti non manifatturieri (per esempio, per le o. portuali e aeroportuali), include la gestione della produzione (riferita prevalentemente alla fabbricazione e movimentazione di oggetti tangibili) e dei servizi, ed è una delle aree aziendali dove opera il maggior numero di persone. Un sistema di gestione delle o. è detto a flusso continuo quando l’output è un prodotto standardizzato, con una separazione netta tra settori a monte (fornitori di materiali e informazioni) e a valle (utilizzatori del prodotto), spesso con la presenza di magazzini intermedi (è il caso delle produzioni petrolchimiche, alimentari e, in generale, di beni di largo consumo); è detto a flusso discreto quanto l’output è un prodotto con caratteristiche individuali marcate, con una separazione flessibile tra settori a monte e a valle (è il caso della produzione di auto, elaboratori e, in generale, di prodotti manifatturieri differenziati); è detto a flusso intermittente quando l’output sono beni e servizi ottenuti sulla base di richieste specifiche, secondo requisiti contrattualmente concordati (è il caso delle produzioni su commessa, per es., aeromobili, navi, in cui non sono previste scorte, e di gran parte dei servizi, e comporta una sostanziale integrazione tra settori a monte e a valle). Questa classificazione tende oggi a essere meno netta che in passato, sia per la generale tendenza verso l’integrazione e modalità di gestione di tipo just in time (➔ JIT), anche nei processi a flusso continuo, sia per la tendenza, al crescere dei volumi produttivi, della flessibilità delle macchine operatrici e dei sistemi informativi per la produzione, a organizzare la produzione in linee a flusso continuo.
Nella sua accezione più generale, per o. n-aria (con n numero naturale non nullo) s’intende una funzione avente per dominio il prodotto cartesiano D1×D2× … ×Dn e per codominio un insieme C. A ogni o. è poi associato un operatore, generalmente indicato con lo stesso simbolo. Ciascuna o. n-aria può inoltre essere considerata come una relazione (n+1)-aria nel prodotto cartesiano D1×D2× … ×Dn×C. Per estensione, si parla talvolta anche di o. nullaria in un insieme M, intendendo semplicemente con tale termine un sottoinsieme di M o più spesso addirittura un singolo elemento di M.
In matematica e in logica matematica, procedimento che, a partire da uno o più enti matematici o logici, detti operandi, permette di costruire un altro ente, detto risultato dell’operazione. In particolare, le o. aritmetiche comprendono, oltre le quattro o. elementari (addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione), l’innalzamento a potenza, l’estrazione di radice, l’estrazione di logaritmo. Nella moderna teoria dei numeri, le o. elementari assumono proprietà diverse a seconda dell’insieme numerico cui sono applicate (numeri naturali, interi, razionali, reali, complessi). In algebra, le o. vengono definite come corrispondenze tra elementi di uno o più insiemi, stabilite sulla base delle proprietà astratte di tali insiemi, senza riferimento a particolari rappresentazioni numeriche di essi; sono dette o. unarie, binarie, ternarie ecc. quelle che operano rispettivamente su uno, due o tre elementi; sono dette o. interne quelle per le quali sia gli operandi sia il risultato sono elementi di uno stesso insieme, o. esterne le altre (sono tali, per es., la moltiplicazione di un vettore per un numero, che dà come risultato un vettore, e il prodotto scalare tra due vettori, che dà come risultato un numero).