Città dell’Inghilterra sud-orientale (42.250 ab. nel 2001), nella contea di Kent, sul fiume Great Stour.
Antico insediamento celtico, fu colonia militare romana. Nel periodo sassone fu capitale di Etelberto, re del Kent; verso il 597 s. Agostino vi fondò una delle prime abbazie inglesi e la diocesi arcivescovile. Dopo l’assassinio di Tommaso Becket (1170), divenne uno dei maggiori centri di pellegrinaggio d’Europa e centro della vita religiosa inglese.
Del periodo romano, sono stati identificati la basilica e il foro e rimangono resti di un importante edificio teatrale (70-80 d.C.), delle terme e di un tempio, ristrutturato nel 3° secolo. La città fu munita di fortificazioni solo nel tardo 3° sec., con un muro in pietra che racchiudeva un’area ottogonale e includeva parte del suburbio; probabilmente nel 367 furono aggiunti dei bastioni esterni. Tra 5° e 6° sec. sulle rovine di C. è attestata una modesta presenza umana. Oltre a un’importante zecca di epoca altomedievale, presso C. i Normanni costruirono un castello con struttura motte-and-bailey. Del periodo di s. Agostino, che insediò un monastero sui resti della necropoli romana, rimane la chiesa di S. Martino, identificata con quella, con medesima dedicazione, a E della città, costruita su un mausoleo di epoca romana. La cattedrale fu eretta a varie riprese fra l’11° e il 15° sec., al posto della chiesa di epoca sassone. L’esterno è gotico perpendicolare, mentre all’interno, il coro fu iniziato dal francese Guglielmo di Sens (1174-85) in sostituzione del precedente distrutto da un incendio.