Società cooperativa a responsabilità limitata o illimitata per l’esercizio del credito a favore di agricoltori e artigiani. La prima c. sorse nel 1849 in Prussia a opera di F.W. Raiffeisen e a partire dal 1880 l’istituzione si diffuse in altri paesi europei. In Italia L. Wollenborg fondò nel 1883 a Loreggia (Padova) il primo istituto del genere e il suo esempio fu largamente seguito, sia per le caratteristiche di ‘economia familiare’ proprie dei clienti della c., sia per le condizioni particolari dell’agricoltura italiana, bisognosa di capitali liquidi, sia per l’interessamento del clero (promotore mons. L. Cerutti); il numero delle c. rurali in Italia toccò il suo massimo nel 1922 (3540), con una particolare concentrazione in Trentino e nell’Alto Adige. Nel 1937 (t.u. 1706/26 agosto 1937, modificato con l. 707/4 agosto 1955) la loro attività fu estesa anche all’artigianato e la loro denominazione mutata in conseguenza. Le c. sono dal 1947 riunite nella Federazione nazionale delle casse rurali e artigiane (oggi Federcasse). Con la riforma della legge bancaria, attuata con il d.l. 385/1993, hanno assunto la denominazione di banche di credito cooperativo. Sono banche mutualistiche con finalità sociali e di sviluppo economico, di cui possono essere soci gli appartenenti a tutte le categorie produttive e professionali.