CHILE (X, p. 55; carta: v. argentina, IV, p. 184)
Dati demografici (p. 58). - Una valutazione del gennaio 1937 ne fa salire la popolazione a 4.552.000 ab. Il numero degli stranieri nel censimento del 1930 (v. i dati nella tabella seguente) risultò inferiore a quello dato dal censimento del 1920: 105.463, dei quali 23.439 Spagnoli, 11.070 Italiani, 10.861 Tedeschi, 10.366 Boliviani, 7048 Argentini, 6223 Peruviani, 5292 Inglesi, 5007 Francesi, 4064 Iugoslavi, 3156 Palestinesi, 2078 Nordamericani, ecc. Va ricordato che in queste cifre non sono compresi i figli di stranieri, che le leggi locali considerano chileni. Calcolando questi, la colonia italiana sale a circa 23.000 individui.
Tra il 1920 e il 1930 è continuato l'aumento nella proporzione della popolazione urbana, salita dal 46,4 al 49,4%.
Agricoltura (p. 61). - Nel 1930 i terreni arati coprivano una superficie di 3.377.000 ha., circa un terzo dei quali occupato da cereali, tra i quali è al primo posto il frumento (sugli 800.000 ha.), che dà annualmente 8,2 milioni di q. di prodotto (media 1932-36). La coltura della vite è in via di sviluppo (96.000 ha. nel 1934-35 che diedero 2,9 milioni di ettolitri di vino).
Allevamento (p. 61). - Nel 1930 il patrimonio zootecnico chileno era così costituito: bovini 2.387.000, ovini 6.263.000, caprini 788.000, suini 331.000, cavalli 441.000, asini 37.000, muli 31.000, lama e alpaca 33.000. Esistono frigoriferi a Puerto Natale, Puerto Borries, Puerto Sara, Río Seco e Tres Puentes.
Prodotti minerarî (p. 62). - La produzione del nitrato di sodio, fondamentale per l'economia chilena, è scesa da 3,2 milioni di tonn. nel 1929 a 2,4 nel 1930, a 1,1 nel 1931, a 0,7 nel 1932, a 0,4 nel 1933; poi si è avuta una ripresa: 1,2 milioni di tonn. nel 1934, 1,3 nel 1935. Con l'aggravarsi della crisi economica mondiale, si aggravò la situazione dell'industria nitratiera chilena, già fortemente scossa dalla concorrenza dell'azoto sintetico, prodotto specialmente dalla Germania e dalla Norvegia; il numero degli operai in essa impiegati scese da 65.000, quanti erano nel 1929, a 7300 nel 1932. Durante la crisi i maggiori stabilimenti furono riuniti in un'unica grande compagnía, la Compañía Salitrera Chilena ("Cosach"), con 75 milioni di lire sterline di capitale, di cui la metà del governo, e fu costituita la Asociación de productores de salitre de Chile, con sede a Londra, per la centralizzazione delle vendite nel continente europeo. Nel 1933, il governo decretò lo scioglimento della "Cosach" e fece costituire una corporazione, cui veniva affidato il monopolio di vendita del nitrato e dello iodio. Il valore dell'esportazione del nitrato, che prima della guerra mondiale rappresentava i 3/4 del valore totale delle esportazioni chilene, nel 1934 ne rappresentò soltanto il 29%.
Anche la produzione di iodio, sottoprodotto del caliche, è in diminuzione (1400 tonn. nel 1929, dalle 500 alle 900 negli ultimi anni).
Per il rame, l'anno di maggior produzione fu il 1929 (320.000 tonn. di metallo); nel 1932 la produzione era scesa a circa 1/3 di quella del 1929, ma poi si iniziò la ripresa: 163.000 tonn. nel 1933, 256.000 nel 1934, 267.000 nel 1935
In aumento, rispetto agli anni della crisi, è pure la produzione dell'oro (8000 kg. nel 1936), dell'argento (44.500 kg.), del ferro (1,3 milioni di tonn. nel 1935) e del carbon fossile (1,9 milioni di tonn.).
Comunicazioni (p. 65). - Nel 1935 lo sviluppo della rete ferroviaria chilena aveva raggiunto gli 8900 km., due terzi dei quali appartengono allo stato e il resto a società private, prevalentemente nella zona mineraria settentrionale. L'elettrificazione, iniziata nel 1926, è in rapido sviluppo, poiché il Chile può disporre di ingentissima forza idrica, valutata a 2,5 milioni di cav., dei quali, peraltro, solo 120.000 installati. Le tramvie elettriche hanno una lunghezza complessiva di 286 km.
Commercio estero (p. 64). - Fino al 1929 i traffici chileni con l'estero furono in continuo aumento; in quell'anno il valore delle esportazioni raggiunse i 2293,7 milioni di pesos, e quello delle importazioni, i 1617,6 milioni. Dopo si fece sentire fortemente la crisi, soprattutto negli anni 1932 (esp. 281,8 milioni di pesos, imp. 213,8 milioni) e nel 1933 (esp. 330,9 milioni, imp. 181,8 milioni); nel 1936 il valore delle esportazioni e delle importazioni era salito rispettivamente a 548,8 e a 346,7 milioni di pesos. Gli ztati Uniti assorbono 1/5 delle esportazioni chilene e 1/4 delle importazioni; li seguono la Gran Bretagna, la Germania e l'Italia (nel 1936 l'Italia ha acquistato dal Chile merci per 2,5 milioni di pesos e vì ha venduto prodotti per 5,4 milioni).
Marina mercantile (p. 65). - È in regresso in confronto al 1930, essendo costituita (1937) da 93 navi, per tonn. lorde 141.969; predominano í piroscafi: 88, per tonn. 137.559 lorde. Essa è dedita principalmente al cabotaggio; ma le due compagnie più importanti, Compañía Sud-Americana de Vapores e Compañía Chilena de Navigación Interoceánica, mantengono anche qualche servizio con l'estero. Le comunicazioni transoceaniche vengono principalmente effettuate dalla bandiera estera: linee regolari, principalmente, perché la caratteristica degli ultimi anni consite nella quasi completa eliminazione del tramp. Fra tali linee ha importanza quella della società "Italia"; notevole inoltre l'attività della bandiera americana (Grace Line, su New York), inglese (Pacific Steam Navigation Co.), tedesca (Hapag-Kosmos e Norddeutscher Lloyd), giapponese (N.Y.K.; Kawasaki), ecc. Le compagnie chilene cercano di miglioiare il proprio materiale: la Sud-Americana ha ordinato in Danimarca, nel 1936, tre motonavi miste di 6000 tonn.
Aviazione civile (p. 66). - Un'unica compagnia di aeronavigazione nazionale gestisce le linee Santiago-Arica, Antofagasta-María Elena, Santiago-Puerto Montt. Sono gestite invece dalla Pan American Airways le linee Santiago-Antofagasta, Arica-Stati Uniti e Santiago-Mendoza-Buenos Aires. L'Air France gestisce un servizio settimanale da e per la Francia. Aeroporti civili sono: Arica, Los Cerillos (Santiago), María Elena, Calama, Chañaral, Potrerillos, Copiapó, Vallenar, Ovalle, Puerto Montt, Magallanes.
Organizzazione ecclesiastica (p. 66). - Nel vicariato apostolico del Tarapacá ha preso il posto la diocesi di Iquique, istituita il 20 dicembre 1929.
Forze armate. - Marina miliiare (p. 67). - Gli effettivi sono di 6400 uomini.
Aviazione militare (p. 67). - Le forze aeree comprendono complessivamente: un gruppo da bombardamento; un gruppo da caccia; un gruppo da cooperazione navale; un gruppo da ricognizione; due squadriglie per impiego vario. Gli apparecchi sono tutti di fabbricazione estera. Esistono inoltre una scuola di pilotaggio (Santiago) e una scuola di tiro e bombardamento (Valparaiso). Le basi aeree dell'aviazione militare sono: Quintero (Valparaiso), Cantón del Bosque (Santiago), Maqueha (Temuco), Chamiza (Puerto Montt), Magallanes, Los Condores (Iquique).
Finanze (p. 67). - Ecco le cifre dei bilanci dal 1930 (in milioni di pesos):
Al 31 dicembre 1937 il debito estero ammontava a 2502 milioni e quello interno a 1525 quasi tutto consolidato.
Dal 1926 al 1931, la Banca centrale del Chile, istituita il 22 agosto 1925 col privilegio dell'emissione e l'obbligo di tenere una riserva ín oro e divise pari al 50% (limite ridotto al 25% nel 1932), riuscì a mantenere stabile il corso del peso, il cui valore era stato fissato dalla legge monetaria del 16 settembre 1925 a 6 pence oro (grammi 0,183057 di fino). Sopravvenuta la crisi, nell'aprile 1932 la convertibilità fu sospesa e il contenuto aureo del peso fu ridotto del 50%. Una seconda svalutazione del 25% di fronte alla parità iniziale si ebbe poi nel dicembre 1934, per cui il valore ufficiale del peso fu fissato a 1 ½ pence oro. Questo corso ufficiale ha però scarsa importanza, dato che le transazioni commerciali si fanno ai corsi cosiddetti di esportazione e di compensazione notevolmente più sfavorevoli per il peso.
Un parziale controllo dei cambî è in vigore dal luglio 1931.
Al 31 dicembre 1937 i biglietti in circolazione ammontavano a 709 milioni e la riserva a 141 milioni in oro e 3 in divise.
Il Banco de Chile (1894) e il Banco Español-Chile (1926) sono í principali istituti di credito.
Bibl.: V. le pubblicazioni periodiche della Società delle nazioni, specie l'Annuario.
Storia (p. 67).
L'indice della situazione politica in Chile nel 1930 fu dato dal fatto che nel febbraio il presidente C. Ibáñez assunse poteri straordinarî per un periodo di 6 mesi. Questo atto fu seguito dalle dimissioni del ministro dell'interno, E. Bermudez, e del ministro della Giustizia, O. Koch, cui seguivano più tardi le dimissioni dell'intero gabinetto. Il sindaco di Valparaiso, David Hermosillos, fu allora chiamato dal presidente per formare un nuovo Gabinetto, che però non ebbe capo ufficiale (il ministro dell'Interno fu considerato il capo nominale).
Il 21 settembre scoppiò una rivolta - presto domata - a Concepción, capitanata dal gen. Redrado Bravo, che era stato esiliato in Argentina, e del col. Marmaduke Grove.
Il 28 settembre fu annunziato che il congresso si sarebbe sciolto e sarebbero state indette le elezioni, secondo una nuova legge che il presidente Ibáñez avrebbe sottoposto al congresso: legge che fra l'altro investì il presidente del potere di sciogliere il congresso, quando gl'interessi del paese lo richiedessero.
Aggravatasi intanto la situazione finanziaria, il presidente ed il congresso, in sessione straordinaria, cercarono di trovare il modo per evitare l'insolvenza finanziaria dello stato; poi il congresso si sciolse, il 10 febbraio 1931, dando poteri straordinarî al presidente Ibáñez sino alla nuova convocazione (21 maggio).
Ma il disaccordo fra il presidente e i ministri delle Finanze R. Jaramillo e poi P. Blanquier sul programma finanziario, e lo sfavore della popolazione, costrinsero il presidente Ibáñez a dimettersi, il 26 luglio, lasciando l'interim nelle mani di Pedro Opazo, presidente del senato, al quale il giorno dopo succedeva Juan Esteban Montero. Questi indiceva le elezioni presidenziali e si dimetteva per presentarvisi come candidato; fu sostituito come presidente provvisorio dal ministro dell'Interno M. Trucco.
Il 1° settembre marinai comunisti insieme con qualche ufficiale si ribellarono a Coquimbo, chiedendo che Ibáñez fosse rimpatriato e processato, che i più abbienti fossero colpiti da forti tasse; chiedendo l'espropriazione delle grandi tenute a favore degli operai, e grandi lavori pubblici per diminuire la disoccupazione. Il giormo dopo tutta la flotta s'unì ai ribelli. Vi furono sommosse comuniste a Santiago e a Valparaiso. Il 5 settembre le truppe governative occuparono la base navale a Talcahuano dopo un cruento scontro coi marinai: i cannoni del forte di Talcahuano furono puntati sulle navi nel porto e le truppe ammutinate dei forti di Valparaiso furono costrette alla resa. La flotta, attaccata da circa 100 aeroplani, s'arrese il 6 settembre. La rivolta a terra cessò con l'arresto dei capi e con la mobilitazione di una guardia civile volontaria di 10.000 uomini. Le elezioni presidenziali del 4 ottobre, svoltesi in condizioni tutt'altro che pacifiche, videro salire al potere il Montero, che era appoggiato dai conservatori, liberali e radicali mentre Alessandri, suo oppositore, era sostenuto dalle classi lavoratrici, dai socialisti, comunisti e democratici. Il nuovo governo però cadde il 4 giugno 1932.
La crisi economica; la disoccupazione che era salita a 125.000 uomini in un paese dove normalmente mancavano, per i bisogni della produzione, 10.000 lavoratori; l'insuccesso della conferenza mondiale per i nitrati, tenutasi a Lucerna nella primavera del'32; la controversia con l'Argentina riguardo a spedizioni di bestiame, che portò alla chiusura della ferrovia transandina, inoltre l'atteggiamento benevolo assunto dal Montero verso imprese straniere e il suo rifiuto di sciogliere il "Cosach", trust dei nitrati di cui il governo deteneva il 50% delle azioni, spiegano la nuova crisi politica. Il potere passò a una giunta rivoluzionaria capeggiata da Carlos Dávila che il 6 giugno sciolse il congresso e nominò un ministero.
Dávila inoltre annunziò che il governo avrebbe imposto un'economia collettiva giacché era impossibile, con l'attuale sistema, ottenere un miglioramento economico; e propose: un monopolio statale sullo iodio, tabacco, fiammiferi, petrolio e zucchero; il controllo delle banche e delle imprese di utilità pubblica, la riorganizzazione del "Cosach", il controllo parziale delle industrie da parte dei lavoratori; una forte tassazione sul reddito; il dimezzamento delle grandi proprietà. Inoltre promise che i debiti e i contratti fatti con stranieri sarebbero stati rispettati: ma, nonostante queste promesse, la giunta espropriò depositi di stranieri nelle banche e prese possesso dello zuccherificio Viña del Mar. Seguì un agitato periodo di lotte interne: il 12 giugno Dávila dovette dimettersi, il 17 giugno riacquistò il potere in seguito a una contro rivoluzione militare e per difendersi contro l'aperta ostilità di tutti gli altri partiti prese misure di sicurezza. Ma infine, il 13 settembre, egli veniva definitivamente rovesciato da una rivolta capeggiata dal col. A. Merino Benítez capo dell'aviazione. Il gen. B. Blanche, maresciallo dell'esercito, fu proclamato presidente provvisorio del nuovo governo: ma immediatamente si venne a un conflitto fra Merino e Blanche. Una breve rivolta delle forze dell'aviazione capitanate da Meríno finì con la vittoria di Blanche, ma il popolo si dimostrò contrario a qualsiasi regime militare e il 29 settembre si formò una giunta civile ad Antofagasta, appoggiata da reparti dell'esercito ivi dislocati.
Dopo violente sommosse, il gen. Blanche e il suo gabinetto si dimisero (1° ottobre). Il giorno dopo il presidente della corte suprema, A. Oyanedel, fu nominato presidente provvisorio.
Le elezioni del 30 ottobre segnarono una clamorosa vittoria per Alessandri, che iniziò la sua presidenza il 24 dicembre.
Il nuovo periodo fu contrassegnato dal miglioramento della situazione economica, in un'atmosfera politica abbastanza calma e ordinata; miglioramento che si accentuò negli anni seguenti, soprattutto grazie al commercio dei nitrati.
Intanto, in opposizione al comunismo, sorsero due nuovi movimenti, la Milicia republicana, capeggiata da un socialista moderato, Eulogio Sánchez Errazuriz, il Partito nazionale socialista, modellato su quello tedesco, che fu preso di mira dal governo che ottenne poteri straordinarî per sopprimerlo (13 dicembre 1933). Vivace fu poi, nel 1934 il contrasto fra gl'industriali e i commercianti da una parte e i socialisti dall'altra: 600 rappresentanti delle prime due categorie in un'adunata a Santiago, che durò dall'11 al 16 giugno 1934, chiesero che il govemo cessasse d'intervenire nel commercio e nell'industria privata, che le tasse fossero ridotte e che il sistema di tassazione fosse modificato. Si ebbe anche una rivolta agraria nella regione delle Ande, che si disse istigata da comunisti.
Seguì un'opera di repressione, culminata nel febbraio 1936 con l'arresto di numerosi aderenti al partito comunista, accusati di aver provocato scioperi e disordini, e con l'imposizione dello stato d'assedio nelle provincie centrali.
Il 28 febbraio 1936 fallì il colpo di stato tentato da un gruppo di ufficiali a riposo; e dopo questo movimentato periodo la calma tornò nel paese, sì che il 19 aprile veniva tolto lo stato d'assedio; il 4 luglio la Milicia republicana, detta delle Camicie azzurre, si scioglieva. Più tardi, il 13 gennaio 1937, in seguito al crescente movimento nazista, fu votata una legge per la difesa della sicurezza dello stato.
Le elezioni del marzo 1937 hamo dato la prevalenza ai partiti di destra (81 mandati contro 60 dei partiti di sinistra).
Il delegato del Chile alla Società delle nazioni aveva presentato al Consiglio la richiesta che si consultassero gli stati non aderenti per preparare una riforma che rendesse quell'organismo veramente mondiale; ma poiché la proposta non trovò il consenso del Consiglio, il Chile, con nota del 14 maggio 1938, dichiarava di ritirarsi dall'istituzione ginevrina.