Messico, Città di (sp. Ciudad de México) Città capitale del Messico e costituente il Distretto Federale (21.580.827 ab. a una stima del 2017, considerando l’intera agglomerazione urbana). È situata sul margine meridionale dell’Altopiano Centrale del Messico, a 2277 m s.l.m., nella sezione SO di una vasta depressione, la Valle del Messico; è circondata da alte sierre, tra le quali la Sierra de Guadalupe a N e la Sierra Nevada verso SE e, grazie alla sua posizione, gode di un clima mite.
Urbanisticamente è una città composita, che nel settore orientale conserva il carattere coloniale, con strade strette e tortuose, case basse ed edifici monumentali di stile spagnolo; la città moderna nei settori S e SO ha invece quartieri nuovi, con strade diritte e larghe, piazze ampie e bellissimi giardini pubblici. L’imponente incremento demografico (nel 1925 Città di M. contava solo 615.000 ab.) e, poi, l’intenso sviluppo industriale della città hanno creato una serie crescente di problemi legati all’inquinamento ambientale e urbanistici, fra i quali il graduale ab;bassamento della falda freatica, accompagnato da un progressivo inaridimento del vasto bacino pianeggiante su cui sorge la capitale. Per la salvaguardia e una più razionale utilizzazione delle risorse disponibili, si è cercato di influire sull’ulteriore sviluppo urbano e sulle nuove localizzazioni industriali mediante il ricorso a un piano di espansione verso S dei nuovi quartieri cittadini, nonché al decentramento di attività urbane in centri satelliti posti ai limiti orientali e settentrionali della depressione lacustre. Intorno a Città di M. si è così sviluppata una costellazione urbana di centri che gravitano sulla capitale, fra cui Toluca, polo dell’industria tessile, Morelia, città storica e centro manifatturiero, Pachuca, maggior centro del principale distretto minerario del paese (Hidalgo), e ancora Cuernavaca e Puebla.
Città di M. è il maggior polo politico, economico e funzionale del paese, il luogo in cui si concentrano le più importanti istituzioni finanziarie e produttive, oltre che la capitale culturale; le industrie più importanti sono quelle siderurgica, meccanica, elettrotecnica, chimica, delle materie plastiche, della raffinazione del petrolio, tessile, dell’abbigliamento, alimentare, cartaria, editoriale. Posta sulla Pan-American High;way, la città è collegata da numerose linee stradali e ferroviarie ai principali centri dello Stato e possiede un aeroporto internazionale fra i più attivi dell’America Settentrionale.
Il Distretto Federale, compreso per intero nella Valle del Messico, ha una superficie di 1479 km2 e include la sola area urbana centrale.
La città fu fondata dai Méxica (1325), che costruirono un primo centro a Tenochtitlán. Dopo oltre un secolo, questo si riunì con altro centro a Tlaltelolco, a formare la capitale del Regno azteco, fiorente quando H. Cortés la conquistò per la Spagna, distruggendola (1521). Ricostruita come città spagnola, quando fu elevata a sede vescovile e vicereale (1530) ebbe gli stessi privilegi di Burgos, capitale della Castiglia. Liberata dalle truppe nazionali (1821), fu sede del primo Congresso messicano (1822); nel 1824 divenne capitale della nuova Repubblica. Occupata dagli USA (1847-48), poi dai Francesi (1863), nel 1867 fu conquistata da P. Díaz.
Monumento di rilievo è la grandiosa cattedrale (inizio 1573) situata presso il luogo dove era sorta (1525) la prima chiesa del Messico, e dove si trovava il tempio azteco di Huitzilopochtli; definita nel 1667, fu terminata nel 1793 dall’architetto valenciano M. Tolsá. Notevoli anche S. Francesco (16° sec., con facciata churrigueresca); il convento indio e la chiesa del Corpus Christi (1720); S. Veracruz, la chiesa del Nazareno (16° sec.) e, soprattutto, la chiesa della Trinità (1755-83). Tra gli edifici civili: Palazzo nazionale (1532, restaurato nel 18° sec.), Palazzo del conte di Santiago (16° sec.), Palazzo Itúrbide, casa di Manrique (17° sec.) e casa dei Mascheroni, tipico esempio di architettura churrigueresca. Tra le realizzazioni più recenti, oltre alla grandiosa Città Universitaria (1949-54), allo Stadio (decorato da D. Rivera), emergono centri di abitazioni collettive e case individuali di notevole interesse, anche per opera di giovani architetti. Rilevante il Museo nazionale di antropologia.