(gr. Κνωσός) Antica capitale dell’isola di Creta, secondo la tradizione sede di Minosse e in età storica uno dei massimi centri cretesi. Fu sempre in lotta con la vicina Litto (5°-3° sec. a.C.), che, dopo alcuni tentativi falliti, riuscì a distruggere con l’aiuto degli Etoli (220). Intervenuto Filippo V di Macedonia in favore di Litto, C. entrò in una vasta coalizione contro quel sovrano. Agli inizi del 2° sec. a.C. la città si fece promotrice della resistenza a oltranza a Roma, rifiutando di restituire i prigionieri romani (189), partecipando alla terza guerra macedonica (171), resistendo all’assedio di Quinto Cecilio Metello (69). Augusto vi dedusse una colonia romana.
La fama di C. è legata al grande palazzo dell’età del Bronzo, i cui scavi sono stati iniziati da A.J. Evans nel 1900. Il primo palazzo, sorto nel Medio Minoico I (2000 a.C. ca.) sull’altura di Kephala, dove un insediamento neolitico aveva avuto un lunghissimo sviluppo, presenta contatti con le Cicladi e il continente (rinvenimenti di ceramica cicladica ed elladica). Il secondo palazzo, del Medio Minoico III (17° sec. a.C.) incorporò il primo: fu costruito in blocchi di calcare locale intorno a un cortile centrale, rettangolare, sul quale si apriva una sequenza di ambienti uniti fra loro da un intricato sistema di corridoi. All’ingresso principale si accedeva attraverso un sistema di scalinate che si pensa servisse a cerimonie o spettacoli. A O e NE era una serie di magazzini, a NO del cortile la ‘sala del trono’ e all’angolo SO un grande propileo monumentale dal quale si saliva al piano superiore. Sul lato orientale, una grande scalinata scendeva al quartiere ‘della regina’ con camera, bagno, santuario, ‘sala della bipenne’. Oltre che centro di potere politico ed economico (come testimonia l’archivio delle tavolette in lineare B scoperto da Evans), C. fu anche centro artistico: pitture parietali e stucchi sembrerebbero testimoniare legami con la civiltà micenea. Splendida la ceramica nelle sue fasi più antiche, mentre la tipica ceramica in ‘stile di Palazzo’ (1450 ca.) presenta una maniera diffusa anche sul continente. La lavorazione dell’avorio appare particolarmente evoluta.
Complessa è la questione della distruzione di C.; certamente l’ultima fase fu micenea. Della necropoli di C. rimangono tombe a camera con dròmos, costruite in blocchi squadrati, dove è stata rinvenuta una ricca suppellettile, conservata al Museo Archeologico di Iràklio con gli affreschi e gli oggetti provenienti dal palazzo e dalle case. Di C. greca e romana restano un santuario di Demetra, la Villa di Dioniso e una necropoli romana su cui è sorta una basilica paleocristiana.