Conferenza Stato-città Istituita con decreto del presidente del Consiglio dei ministri 2 luglio 1996, la Conferenza costituisce sede di discussione e di esame dei problemi relativi all'ordinamento e al funzionamento degli enti locali e dei problemi relativi all'attività di gestione e di erogazione dei servizi pubblici. La Conferenza, tra l'altro, ha compiti di coordinamento nei rapporti tra Stato e autonomie locali. Essa è composta dal presidente del Consiglio dei ministri, che la presiede, e dai ministri dell'Interno e per gli Affari regionali; ne fanno parte anche altri ministri, il presidente dell'Associazione nazionale dei comuni d'Italia (ANCI), il presidente dell'Unione province d'Italia (UPI) e il presidente dell'Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani (UNCEM), nonché quattordici sindaci designati dall'ANCI e sei presidenti di Provincia designati dall'UPI (d. lgs. 28 ag. 1997, n. 281, art. 8). La l. 5 giugno 2003, n. 131 ha attribuito nuove funzioni alla Conferenza. Tale provvedimento è orientato verso un adeguamento dell’ordinamento alla riforma del Titolo V della Costituzione. Altri sviluppi normativi sono contenuti nella l. 4 febbr. 2005, n. 11 in materia di partecipazione degli enti locali al processo normativo comunitario. Per quanto riguarda invece le misure e le procedure di coordinamento tra lo Stato e gli enti locali, la normativa di riferimento è il d. p. r. 3 apr. 2006, n. 180, di attuazione dell’art. 11 del d. lgs. 300 del 1999. In tali riferimenti è previsto che la Conferenza si avvalga delle riformate prefetture-uffici territoriali del Governo.