contròllo sociale L’insieme degli influssi e delle pressioni che si instaurano per l’esistenza dei rapporti tra gli uomini riuniti in gruppo e che mirano a eliminare determinati atteggiamenti e attività individuali e a promuoverne altri; in tal modo il gruppo indica al singolo come deve comportarsi, in conformità alle mete approvate dal gruppo e secondo i mezzi riconosciuti validi per il loro raggiungimento. Si distingue il controllo sociale organizzato, che si effettua attraverso modelli e in forme stereotipe, talora anche attraverso sanzioni giuridiche, dal controllo sociale spontaneo, che nasce per il fatto stesso dell’interiorizzazione dei modi di comportamento e si esplica in giudizi e atteggiamenti.
Il meccanismo di controllo sociale, variamente presente in ogni gruppo, è costituito dall’insieme dei soggetti cui spetta istituzionalmente la difesa delle norme di comportamento sociale e la salvaguardia delle regole della convivenza da possibili violazioni. Ogni tipo di condizionamento costituisce una forma di controllo sociale; particolare interesse sociologico rivestono però gli specifici meccanismi volti a identificare, prevenire, scoraggiare e punire gli atti devianti rispetto ai valori di una comunità data. In genere i meccanismi di controllo (soprattutto sanzioni previste per legge) operano tanto più pesantemente quanto più ampia è o si ritiene che sia la messa in discussione dei valori o delle norme di cui si vuole ribadire la validità. Infatti l’efficacia del controllo si fonda non solo sull’interiorizzazione delle norme da parte del singolo, ma anche sulla sua capacità di prevedere con ragionevole certezza i costi del suo comportamento deviante in rapporto ai ricavi della sua conformità.