Comune della prov. di Arezzo (342,4 km2 con 22.901 ab. nel 2008).
Fu centro etrusco, in posizione egemone rispetto all’organizzazione viaria e produttiva della Val di Chiana. Del suo ruolo preminente sono segno i resti della cinta muraria, la tipologia delle tombe (i ‘meloni’ del Sodo e di Camucìa, le ‘tanelle’ ellenistiche Angori e di Pitagora), i corredi funerari, le oreficerie e i bronzi (il noto lampadario figurato del 5° sec. a.C.). Alleata di Roma (4° sec. a.C.), nel Medioevo fu in lotta con Perugia e i vescovi di Arezzo per sottrarsi alla loro influenza; la sua rinascita, nel 13° sec., corrispose all’affermarsi nel libero comune delle corporazioni d’arte e mestieri. Nel 1325 si affidò alla signoria di Ranieri della famiglia dei Casali, che ne difesero l’autonomia dalle mire espansionistiche di Firenze, Siena, Arezzo. Passò nel 1409 a Ladislao re di Napoli, che la cedette (1411) a Firenze. L’avvento dei Medici ne rafforzò la funzione strategico-militare con la costruzione della fortezza del Girifalco. Fra il 13°e il 17° sec. fu città d’arte e di cultura, con un significativo impianto urbanistico, complessi gotici e rinascimentali, palazzi gentilizi. Cortonese Denaro di gran valore coniato a C. nel 13° sec. in uso in varie parti d’Italia.