Recipiente di forma cilindrica, ovale o tronco-conica, usato per fondere metalli, vetri ecc., nonché per analisi di laboratorio. I c. sono fatti di materiali refrattari argillosi, magnesiaci, di porcellana, di grafite, carbone di storta o carborundum. Ve ne sono anche metallici: di platino per analisi chimiche, di ghisa o di ferro per la fusione di metalli facilmente fusibili, di piombo per scopi particolari, come, per es., per l’attacco di silicati con acido fluoridrico.
Fra i c. per analisi, il c. di Gooch, che si usa per filtrare precipitati, ha un fondo bucherellato su cui si dispone un materiale filtrante; il c. di Rose, che serve per ridurre a caldo ossidi metallici, è un c. per lo più di porcellana munito di coperchio con foro al centro dove passa un tubicino che permette di introdurre un gas riducente (idrogeno ecc.); il c. di Much serve per determinare le sostanze volatili in un combustibile solido (lignite, litantrace ecc.); è di platino, con un coperchio munito di un piccolo caminetto al centro; il combustibile, posto nel c. riscaldato dall’esterno, distilla; i c. di vetro sinterizzato sono di vetro comune e hanno come fondo uno strato di vetro sinterizzato, che agisce come mezzo filtrante per sospensioni di precipitati che vengono poi essiccati nel crogiolo.