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cuoio

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Pelle animale trasformata, mediante i processi di concia, in una sostanza imputrescibile e di lunghissima conservazione. Si trasforma in c., dopo essere stato liberato dall’epidermide, dai peli, dalle fibre muscolari e dal carniccio, il secondo dei vari strati che costituiscono la pelle degli animali, detto derma o corio.

Le pelli conciate si classificano, a seconda del grado di lavorazione, in c. semigreggi (detti anche in crosta), che sono pelli conciate non rifinite ma semplicemente seccate dopo la concia, e in c. rifiniti, che sono quelli del comune commercio. I c. rifiniti sono messi in commercio in pezzature corrispondenti alle pelli intere o a mezze pelli (o schiappe) e talvolta a gropponi, a mezzi gropponi e a frassame (spalle e fianchi) e si distinguono, a seconda della consistenza e degli usi, in c. forti o pesanti e in c. molli o leggeri (detti anche comunemente pelli). Gli articoli finiti non sempre vengono commercializzati indicando il vero nome dell’animale che ha fornito la pelle; molto spesso si indicano nomi di animali più rari (vengono utilizzati, per es., antilope per agnello, renna per capra, capriolo per capretto, camoscio per montone, daino e cervo per montone ecc.).

La decorazione del c., praticata in Oriente sin dai tempi più antichi, fu introdotta in Europa verso la fine del Medioevo, e dette origine ai c. d’oro, incisi, sbalzati, pirografati, impressi a secco, decorati in oro, lavorati a mosaico. I c. d’oro hanno applicato un fondo dorato e argentato poi cesellato, sul quale spiccano ornamenti a vivaci colori trasparenti, con martellature a cesello. Furono in uso nella Spagna musulmana (c. di Cordova), da dove passarono in Italia (Napoli, Venezia); erano usati anche per addobbo di pareti. Il c. inciso e sbalzato, adottato per rilegature e custodie, fu in voga in Italia nei secc. 15° e 16°; servì anche per targhe e armature eseguite nel cosiddetto c. cotto, composto di due strati sovrapposti preparati a cera ed essenze che gli davano tinta nera, poi ravvivata con oro e colori. La decorazione a mosaico consiste in applicazione di pelli scarnite sottilissime di differente colore, che vengono poi contornate, in oro, a piccoli ferri.

Il c. artificiale è prodotto succedaneo del c. naturale, ottenuto utilizzando prevalentemente ritagli e cascami di c. che, dopo macinazione, sono addizionati di un legante (lattice di caucciù o resine sintetiche) e di altre sostanze (coloranti, oli solfonati ecc.); la sospensione così ottenuta, dopo aggiunta di un coagulante (per es., solfato di alluminio), è sottoposta a filtrazione e poi a successiva essiccazione a temperatura non elevata. Con la stessa denominazione si intendono anche quei prodotti, imitazioni del c., che si ottengono da altri materiali (materie plastiche, tela, linoleum ecc.) non contenenti in prevalenza cuoio.

anatomia C. capelluto La cute della volta cranica, ricoperta normalmente dai capelli: è caratterizzato, oltreché dalla presenza di questi e dalla ricchezza di ghiandole sebacee, da un notevole spessore e dall’intima aderenza, mediante un resistente tessuto sottocutaneo riccamente vascolarizzato, allo strato muscolo-aponevrotico sottostante.

Geologia

In mineralogia, c. di monte, varietà di asbesto, che si presenta sotto forma di lamine flessibili, costituite da fibre del minerale fittamente intrecciate.

Vedi anche
concia agraria Trattamento cui vengono sottoposte materie e prodotti vegetali (come il tabacco, le olive, l’olio, il vino) per renderli adatti all’uso o perché si conservino. ● In particolare, fase della lavorazione del marsala, nella quale al vino si aggiungono alcol, sifone e cotto, per portarlo al giusto ... corazza storia  Armatura difensiva del guerriero costituita da un vestimento di cuoio e di metallo. Nota già presso i popoli primitivi, cambiò materiali nel corso del tempo. Il solo continente dove non sia mai stata usata è l’Australia. Fino a tutto il 16° sec. costituì, insieme con l’elmo e lo scudo, l’armamento ... rilegatura Operazione con cui si applica a un libro una copertina e gli si dà solidità riunendo le pagine in un volume. Può essere in brossura, quando le pagine vengono cucite tra loro o incollate e poi fissate a una copertina di cartoncino non rigida; cartonata, quando si usa una copertina rigida, con anima in ... ipoderma Genere (Hypoderma) di Insetti Ditteri Brachiceri Estridi, rappresentante della sottofamiglia Ipodermatini. Le larve di alcune specie causano l’ipodermosi, malattia parassitaria di bovini ed equini. Gli adulti depongono le uova sul pelame; l’ospite, leccandosi, le ingoia. Le larve, che si schiudono nel ...
Categorie
  • MINERALOGIA in Geologia
  • ANATOMIA in Medicina
  • LAVORAZIONE DEI MATERIALI DI ORIGINE ANIMALE in Vita quotidiana
Tag
  • GHIANDOLE SEBACEE
  • SPAGNA MUSULMANA
  • EPIDERMIDE
  • MEDIOEVO
  • ASBESTO
Altri risultati per cuoio
  • CUOIO
    Enciclopedia dell' Arte Medievale (1994)
    R. Nenno Strato della pelle di alcuni animali, opportunamente trattato e sottoposto al procedimento chimico della conciatura, che lo rende inalterabile. Sebbene qualsiasi tipo di pelle possa essere sottoposto a questo trattamento, tuttavia il c. più diffuso è quello ricavato dagli animali domestici. ...
  • CUOIO
    Enciclopedia Italiana (1931)
    È il prodotto imputrescibile, più o meno resistente all'acqua calda, che si ottiene conciando la pelle. Per la sua fabbricazione e per il commercio di cui è oggetto, v. concia. Cuoio decorato. La decorazione del cuoio, conosciuta presso gli Orientali fin dai tempi più antichi, venne introdotta in Europa ...
Vocabolario
cuòio
cuoio cuòio (pop. tosc. còio) s. m. [lat. cŏrium] (pl. cuòi, ant. le cuòia, tuttora vivo nel sign. 2 b). – 1. Secondo strato della pelle di alcuni animali, che, liberato dall’epidermide, dai peli, dalle fibre muscolari e dal carniccio,...
staffile
staffile s. m. [der. di staffa]. – 1. Cinghia di cuoio regolabile che unisce ciascuna delle due staffe alla sella; talvolta è così chiamato anche l’occhio della staffa. 2. estens. Sferza costituita per lo più da una sola lunga striscia...
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