Processo con cui si annulla, riduce o corregge l’odore di una sostanza. Il metodo in genere più efficace è quello di trasformare la sostanza maleodorante in altra di odore meno sgradevole e ciò si ottiene principalmente per clorurazione o per ossidazione (con ozono ecc.); oppure se ne può mascherare l’odore con un altro che sia più intenso o più penetrante e gradevole, si può cercare di asportare la sostanza odorosa con adsorbenti (carboni attivi, allumina, gel di silice) o si può infine interferire con i processi fermentativi dovuti a microbi che portano alla formazione di cattivi odori.
La d. si pratica su larga scala nel condizionamento dell’aria, nella depurazione delle acque potabili o industriali, nella raffinazione degli oli, dei grassi. L’apparecchio usato nella raffinazione degli oli e dei grassi per liberarli da sostanze volatili di odore indesiderato si chiama deodoratore. È costituito da un recipiente a chiusura ermetica nel quale il liquido da deodorare viene fatto attraversare da vapore surriscaldato. Nelle grandi raffinerie i deodoratori sono apparecchi a colonna a funzionamento continuo.